MENS SANA, PUCCIONI GUARDA OLTRE IL PRIMATO: "GIRONE DI RITORNO OSTICO"

News inserita il 07-12-2023 - Mens sana Basket

Il giocatore si racconta, dagli esordi a Pontedera all’approdo senese: “Sabato a Firenze giocheremo per i tifosi che non potranno esserci”

  

Alberto Puccioni ha scelto la Mens Sana come trampolino di lancio per una carriera ancora giovanissima (parlano, in maniera inequivocabile, i 23 anni scritti sulla sua carta d’identità), ma già caratterizzata da esperienze importanti. Montecatini, sponda Herons, e Cecina le due tappe più recenti di un percorso, il suo, iniziato nel vivaio della Juve Pontedera, società nella quale è nato e cresciuto “E alla quale rivolgo un grande ringraziamento – racconta l’esterno biancoverde -, perché è lì che ho costruito le mie basi, tecniche soprattutto, grazie ad allenatori importanti, penso a Massimiliano Ormeni che mi ha seguito per tre anni e a tutta una struttura che mi ha sempre messo nelle migliori condizioni possibili per lavorare, facendomi anche esordire in prima squadra a soli 15 anni”.
Da Pontedera se ne è andato nel 2019, destinazione Cassino. Assaggiare, giovanissimo, la serie B che esperienza è stata?
Capitò tutto all’improvviso, in maniera inaspettata.

È stata la prima esperienza lontano da casa, non solo sul piano sportivo, una bella esperienza anche se poi, purtroppo, il Covid a marzo ha fermato la stagione: ero un giovane aggregato alla prima squadra, sul campo ho imparato molto da compagni come Magini, che sabato prossimo ritroverò da avversario a Firenze, ma è stata un’annata di crescita anche umana, che mi ha dato consapevolezze diverse quando è stato il momento di tornare a Pontedera.
Nel suo curriculum ci sono già due promozioni dalla C...
A Montecatini, in una squadra molto forte, non ero propriamente al centro del progetto, ma lavorare con un allenatore importante come Federico Barsotti è stata una grande opportunità e vincere un campionato è una bella soddisfazione. Sento un po’ più mia la promozione dello scorso anno a Cecina, quando col passare dei mesi mi sono ritagliato spazi in campo all’interno di un collettivo, anche quello, di alto livello: personalmente ho imparato moltissimo da Giovanni Bruni, stare vicino a un giocatore di quella esperienza significa comprendere come affrontare tante situazioni di gioco, provando di conseguenza a farle proprie. Tutto il gruppo, comunque, era super, non a caso siamo rimasti in contatto e continuiamo a sentirci.
Gruppo, la parolina magica che siete soliti ripetere anche qui alla Mens Sana. Dipende dal fatto che siete tutti molto giovani?
L’ètà, il fatto di avere quasi tutti poco più di 20 anni, aiuta sicuramente, ma tutto nasce dall’approccio che Tognazzi, Pannini e gli altri che erano già qui nella scorsa stagione hanno avuto nei nostri confronti. Ci hanno trasmesso lo spirito di tutto ciò che la Mens Sana rappresenta e questo ci ha uniti in fretta. È vero, è un bel gruppo, stiamo molto insieme anche fuori dal campo.
Con Marrucci, Prosek e Brambilla, invece, si tratta proprio di convivenza quotidiana…
C’è un bellissimo rapporto, dividiamo la stessa casa e condividiamo molti interessi, in questo aiutati ancora una volta dall’età comune. Gli unici momenti in cui ci isoliamo sono legati allo studio, dato che io, Daniele e Alessandro siamo iscritti all’università, per il resto i momenti di condivisione sono molti durante la giornata: ceniamo assieme, parliamo delle nostre esperienze, si esce fuori in gruppo, ogni tanto ci si sfida alla playstation.
L’Alberto Puccioni universitario di cosa si occupa?
Studio scienze motorie. Ho una laurea triennale conseguita all’Università di Cassino, perché là mi ero iscritto e avevo iniziato a frequentare, adesso sto facendo la magistrale con l’Università Telematica San Raffaele, sede di esame a Montepulciano.
Alla Mens Sana le chiedono di recitare da attore protagonista. Come vanno le cose?
Non nascondo che avere un po’ di responsabilità era proprio ciò che volevo dopo gli anni di Montecatini e Cecina, anni comunque fondamentali per la mia crescita. Ho tanto da imparare, giorno dopo giorno mi rendo conto di quanto possano insegnarmi compagni come Tognazzi o Pannini, che queste responsabilità le affrontano già da tempo: sono molto contento di questo ruolo, ma so anche che devo migliorare sotto tanti punti di vista.
Avere a che fare con l’interesse quotidiano e con la grande partecipazione, numerica e passionale, dei tifosi mensanini che effetto fa?
È una sensazione stupenda. Sono rimasto a bocca aperta quando i tifosi ci hanno portato nella loro sede e ci hanno detto che avrebbero tifato per noi con lo stesso spirito col quale tifavano in passato per Stonerook, Bown o McCalebb: è bellissimo pensare che abbiamo persone così vicine che ci incoraggiano giorno dopo giorno, che vengono in gran numero a tifare in casa e in trasferta, che scrivono di noi sui social e tanto altro. Tutto questo ci dà una carica incredibile, quando scendiamo in campo lo facciamo per tutto l’ambiente Mens Sana, per un’identità che unisce tanta gente.
A Livorno non è stata una gita al mare…
Trasferta davvero ostica. Siamo partiti male e l’inizio aggressivo del Don Bosco ci ha un po’ sorpresi, però nonostante il parziale subito abbiamo avuto la freddezza di rimanere mentalmente sempre in partita e di avere fiducia in quelle che sono le nostre caratteristiche: questo ci ha permesso di ricucire lo strappo e di trovare certezze nei momenti decisivi, portandola a casa.
Quanto è stato pesante, in tutti i sensi, il suo tiro del -1 a 1’30” dalla fine?
Fino a quel momento era stata una serata particolare, una di quelle in cui il pallone non vuol proprio saperne di entrare, io però ho sempre fiducia in me stesso e se c’è da prendere un tiro lo prendo. È andata bene, ma quel tiro l’ho preso davvero con grande convinzione.
Com’è il livello del campionato che vede la Mens Sana capolista?
Sono sincero, abbiamo affrontato molte squadre ben preparate e organizzate, anche Pino e Don Bosco, nonostante l’età molto bassa del roster, hanno giovani destinati a salire presto in B o in A2. E poi ci sono formazioni che magari non stanno andando bene ma che hanno giocatori importanti, vedi Fides Livorno. Siamo felici per dove siamo oggi, ma il girone di ritorno sarà ostico.
Si sente dire, però, che l’altro girone sia assai più competitivo...
Ci sono due squadre di livello molto alto come Costone e Prato con moltissimi giocatori di grande esperienza in categoria, ai quali se ne aggiungono altri che sono stati protagonisti anche nelle serie superiori. Però, ripeto, è un girone competitivo pure il nostro.
Sabato a Firenze per difendere il primato, magari non dando troppo credito al +35 dell’andata?
Era la prima uscita stagionale, con la motivazione che c’è sempre all’esordio e con l’entusiasmo di giocare davanti al nostro pubblico. Sancat in realtà è una buonissima squadra (è seconda in classifica, ndr), ha giocatori di grande esperienza come Berti e Magini, che hanno militato anche in categorie superiori, e altri elementi che stanno facendo molto bene: dobbiamo prepararci nel migliore dei modi, servirà grande attenzione anche perché saremo di scena in un impianto molto particolare, senza la possibilità di avere tifosi al seguito. Giocheremo anche per loro che non potranno esserci.
Matteo Tasso

foto Mens Sana Basketball

 

 

 

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