MENS SANA CON LE SPALLE AL MURO: VINCE O VA IN VACANZA

News inserita il 07-05-2016 - Mens sana Basket

Stasera al PalaEstra (ore 20.30) gara-3 della serie playoff contro Imola. Per tornare in scia serve una prova concreta, soprattutto dagli Usa.

Ultima chiamata, o si vince o si va in vacanza. Al PalaEstra (ore 20.30, arbitri Boscolo, Perciavalle, Wassermann) va in scena gara-3 e la Mens Sana si trova con le spalle al muro dopo lo 0-2 col quale è tornata da Imola, una situazione che non ammette altri passi falsi da parte dei biancoverdi. Per rimettere in piedi la serie, aspirare ad un ritorno nel mai violato fortino del PalaRuggi e agganciare i quarti di finale non c’è che una strada da percorrere, la quale non ammette più cali di intensità, distrazioni in difesa, forzature al tiro: ciò che, nei primi 80’ di playoff, ha sopraffatto le belle architetture costruite lungo tutta l’annata da Alessandro Ramagli e dai suoi giocatori.

Uscire dalla post season senza mettere neppure un punto esclamativo è uno scenario che nessuno, in viale Sclavo, si merita: sarebbe ingiusto per staff tecnico e squadra, che hanno compiuto un piccolo-grande miracolo ad agganciare i playoff, come per la tifoseria che ne sta facendo uno ancor più impensabile, spendendo di tasca propria le centinaia di migliaia di euro che servono per pareggiare i conti al 30 giugno e scongiurare il fallimento del club.

Le leggi dello sport, però, non guardano in faccia a nessuno, ragion per cui l’1-2 va acciuffato questa sera spingendo sui giusti tasti, che sono quelli del basket giocato e ancor più dell’intensità agonistica, nella quale la Mens Sana degli ultimi sei giorni ha viaggiato a corrente molto alternata. Far scendere Imola da “quota 80” (80-76 in gara-1, 80-71 in gara-2), evitando di battezzare certi tiri (quelli di Maggioli ed Amoni, ad esempio) che hanno spaccato in due le partite, è la mission per i biancoverdi, ma deve essere supportata da un attacco che ritrovi equilibrio e fiducia in ciò che deve fare: una chiamata alle armi che tocca principalmente i tre più talentuosi elementi del roster senese, nonché quelli con più punti nelle mani, cioè Bryant, Roberts e Diliegro, quest’ultimo giustificabile in buona parte per l’infortunio alla spalla ma gli altri del tutto slacciati dal resto del team nelle serate imolesi.

E qui entra in scena il tema dell’energia, dell’agonismo cioè, discrimine fra una vittoria ed una sconfitta quando (ed è il caso della serie Siena-Imola) non si parte da una condizione di palese squilibrio in fatto di valori. Non è solo questione di scelte cestistiche, insomma, per tornare in scia all’Andrea Costa serve la testa e quel pizzico di “cattiveria” in più che il fattore campo può anche aiutare a ritrovare.

Matteo Tasso 

(foto Mens Sana Basket 1871) 

 

 

 

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