MENS SANA, ALTRO KO IN VOLATA. VALDISIEVE LA SPUNTA PER 71-68

News inserita il 21-01-2023 - Mens sana Basket

Quinto stop consecutivo per la squadra di Binella, che si fa rimontare dal +10. Inutile lo sforzo finale di un buon Sabia

PALL. VALDISIEVE-NAMEDSPORT SIENA 71-68 (16-22; 33-42; 51-51)
VALDISIEVE: Maltomini 3, Bartolozzi 9, Piccini N. 9, Occhini 7, Morandi 4, Carradossi 3, Forzieri 5, Valletti ne, Sarti N.

ne, Sarti T. ne, Municchi 31, Piccini C ne. All: Pescioli.
MENS SANA: Buca 6, Pannini 9, Iozzi 5, Menconi 7, Benincasa, Empilo 7, Sabia 11, Bovo 12, Tognazzi 11, Bacci 11. All: Binella.
ARBITRI: Rossetti e Deliallisi (Li).

L’ennesimo harakiri, il quinto consecutivo, arriva nella piccola palestra di Pontassieve. La Mens Sana perde (71-68) dopo essere stata ancora una volta in controllo (+10 poco prima dell’intervallo), regalando altri due punti, come già nel match di andata, a un’avversaria che ha solo il merito di sfruttare la serie, infinita, di errori commessi dalla squadra di Binella. Dicono tutto i soli 26 punti segnati dai biancoverdi dopo l’intervallo, male oscuro che si ripresenta, puntuale, come del resto la percentuale, disastrosa, ai tiri liberi e se anche si può recriminare su un mancato fischio a favore sul possesso che vede Menconi “accompagnato” a sbattere sulla difesa di casa quando mancano 4” e si potrebbe infilare il canestro della vittoria, permane, evidente, la sensazione di impotenza, mista a incapacità, quando si tratta di andare a mettere il punto esclamativo su ciò che di buono si è costruito in avvio di partita. Ci prova Alessio Sabia, quasi da solo (12 punti per lui), a rimettere in piedi la gara nell’ultimo periodo, ma quello del centro è il più classico dei losing effort, in una serata sostanzialmente avara di spunti positivi in casa-Namedsport, mentre dall’altra parte Municchi gioca la partita della vita issandosi a giustiziere dei senesi, infilandone 31.

Poco basket e tanti fischi, dei due in grigio, nelle battute iniziali. Valdisieve, che sceglie subito di proteggere il canestro con la zona, arriva al bonus in appena 2’, compensato una manciata di secondi dopo dal secondo fallo di Iozzi, cambiato da Binella con Tognazzi: tre canestri in fila targati Pannini e lo squillo da fuori di Bacci portano avanti (12-16) i biancoverdi, in un match nel quale la transizione difensiva ha però iniziato mettendo poca energia sulle accelerazioni dei padroni di casa. Prima di tirare il fiato, c’è tempo per vedere Buca che schiaccia al volo (14-22) l’assist di Menconi.
Il play carrarino prende in mano le redini nel secondo parziale (suo anche l’unico tiro libero centrato da una Namedsport che a cronometro fermo è partita con un drammatico 0 su 7), ma è soprattutto da Tognazzi che arrivano i punti sui quali il quintetto di viale Sclavo costruisce l’allungo. L’esterno segna otto punti e lancia i suoi a +10 (30-40) quando l’intervallo è dietro l’angolo, ben supportato da un Empilo ispirato nell’attaccare il ferro in contropiede.

Puntuale come un orologio, arriva però l’ormai consueto calo post intervallo dei mensanini. Quasi 4’ senza muovere il punteggio sono l’antipasto di un terzo parziale in cui per vedere la Namedsport fare ciuff su azione si devono sudare le proverbiali sette camicie e ogni gita in lunetta, anziché un’opportunità, diventa un calvario per chi va a battere i liberi: il risultato è lo scontato rientro in partita di Valdisieve, che pur non brillando si ripresenta prima in scia con Municchi e Piccini e poi mette il naso avanti (51-49 al 29’) con il centro dai 6.75 di Bartolozzi.

Ultima frazione che si ape col quarto fallo di Buca, imitato quasi subito da Iozzi. A far uscire la Mens Sana dal tunnel imboccato ormai da diversi possessi ci prova Sabia, che col 5 su 6 dalla lunetta (un evento, in una serata del genere) impatta sul 62 pari. Forzieri e Municchi però hanno aggiustato la mira e tengono avanti i fiorentini. Sul 69-68, con 12” da giocare, Rossetti e Deliallisi chiudono gli occhi quando Menconi penetra per vincere la partita, Occhini la chiude dall’altra parte facendo 2/2 ai liberi.

Matteo Tasso

 

 

 

 

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