MENS SANA - VIRTUS ROMA: LA STORIA INFINITA

News inserita il 03-12-2015 - Mens sana Basket

Ripercorriamo gli scontri più significativi nel passato di questi due grandi club.

 

 


Parlare di Mens Sana - Virtus Roma come di una semplice partita di basket è assai riduttivo. Negli scontri tra questi due squadre troviamo di tutto: gioie, dolori, passione, esaltazione allo stato puro. Ed anche se domenica i due club si ritroveranno di fronte per un “semplice” match di Lega Due nell’improbabile orario del digestivo, la sfida tra i bianco verdi senesi ed i giallo rossi capitolini non sarà mai qualcosa di banale.

In campo scenderanno due realtà che seppur ridimensionate per vicissitudini diverse hanno fatto la storia del basket nostrano, sommando insieme 25 trofei nazionali ed internazionali, e che nei loro incroci hanno sempre regalato forti emozioni ai tifosi già a partire dai primi anni ’90. Il 2 aprile 1992 infatti, andava in scena l’ultima di regular season di serie A. La settimana precedente la Ticinodi Dado Lombardi non era riuscita a ribaltare la differenza canestri contro la diretta avversaria per la salvezza Trapani e per non retrocedere doveva vincere a Roma e sperare in un ko interno dei siciliani con la capolista Pesaro. Il miracolo riuscì solo a metà: con la forza della disperazione e trascinata dal trio Lampley, Thornton, Bucci (69 punti in tre), la Mens Sana sconfisse ilMessaggero dei campioni Radja, Premier, Niccolai per 98 – 92, mentre a Trapani successe l’inverosimile: la partita iniziò con notevole ritardo a causa di un guasto (accidentale?) al tabellone segnapunti, poi quando Pesaro sembrava in controllo della gara tra lo sconforto del pubblico del Pala Granata già a conoscenza del risultato di Roma, i biancorossi marchigiani staccarono clamorosamente la spina subendo un parziale di 10 – 2 negli ultimi due minuti, regalando vittoria e salvezza ai padroni di casa. A fine stagione però gli dei del basket fecero giustizia con Trapani retrocessa dopo i play out e la Scavolini sconfitta in finale scudetto contro la Benetton che sovvertì il fattore campo. Il campionato 1998/99 non fu uno dei migliori per la Mens Sana con l’esonero a metà stagione del giovane coach Dalmonte sostituito da Dodo Rusconi che riuscì comunque a condurre l’allora Ducato Gestioni ai playoff. Negli ottavi Siena incontrò Roma e fu sconfitta 2 – 1, ma nella storia resterà certamente gara 2 vinta dai bianco verdi 98 – 75 grazie anche ad un clamoroso show balistico di Jimmy Oliver, autore di 45 punti, secondo miglior bottino di sempre per un giocatore mensanino dopo i 48 di Bucci nell’83, con 10/12 da tre ed un primo tempo da 7/7 nelle triple. Recentemente Mens Sana -  Virtus è stata finale nel 2006/07 e nel 2012/13, ultimo scudetto vinto (almeno per ora) dai senesi, e semifinale l’anno successivo quando, la MPS di Marco Crespi, ferita nell’orgoglio dopo l’arresto di Minucci e consapevole del suo destino a fine stagione, riuscì ad eliminare i capitolini con un perentorio 3 – 1, in quello che il vulcanico ed amatissimo coach ha definito nel suo libro “un semplice passaggio verso il grande sogno: la finale con Milano”.

Ma la serie più pazza, epica, memorabile fu la semifinale 2006/07. La Mens Sana schierava Mc Intyre, Kaukenas, Sato, Stonerook, Forte, Carraretto, Boisa, Eze ed il “pistolero” Lonny Baxter, Roma rispondeva conBodiroga, Lorbek, Hawkins, Chatman, Askrabic, Stefansson, Tonolli, Righetti, Chiacig. Due vere corazzate. Roma sbancò Siena in gara 1 con un parziale di 12 – 0 nell’ultimo periodo propiziato dalle magie di Lorbek e Bodiroga, Siena ricambiò il favore in gara 2 in un Pala Lottomatica gremito. Gara 3 sull’1 – 1 fu un clamoroso tourbillon di emozioni. 40 minuti equilibrati non furono sufficienti a designare un vincitore e si andò al supplementare sull’84 pari. Nel primo overtime i bianco verdi volarono sul +7 ma un monumentale Bodiroga si prese la squadra sulle spalle segnando 8 punti consecutivi. Un clamoroso errore in contropiede di Righetti, contrastato da Stonerook costrinse al secondo supplementare. A pochi secondi dal cinquantesimo, Roma è avanti di 2, Carraretto sbagliò la tripla della vittoria ma dal nulla ecco sbucare Eze che schiacciò a fil di sirena il tap in del 101 – 101. La partita sembra non finire mai. Nel terzo prolungamento si va avanti per forza di inerzia. Siena con Forte, Carraretto e Mc Intyre piazzò il break decisivo per il 114 – 108 che mandò in delirio il Pala Sclavo. Era il 5  giugno, data nefasta per i romani che nello stesso giorno, ma del 2003, subirono un’altra beffa clamorosa perdendo gara 5 di semifinale con la Fortitudo capace di ribaltare il 31 – 8 del secondo quarto. Gara 4 non avrà storia. Roma non riuscì a recuperare le energie fisiche e mentali e si sciolse sotto i colpi bianco verdi. Finì 49 – 70, la truppa di Pianigiani approdò in finale contro Bologna mentre Bodiroga, all’ultima in maglia Virtus abbandonò il campo in lacrime. E domenica si scriverà un altro capitolo della storia infinita.

Davide Donnini

 

 

 

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