Un risentimento muscolare limita l'ala biancoverde, che domenica potrebbe comunque essere in campo. Contro i siciliani, partita-trampolino
Aspettando buone nuove dall’infermeria, Alessandro Ramagli si spende affinché i suoi giocatori non abbassino la guardia sottovalutando l’avversario di turno, né soffrano nel respirare l’aria rarefatta dell’alta classifica. La Mens Sana deve correre il “rischio” di poter salire ancora, sfruttando il turno (apparentemente) favorevole che il calendario le propone. Parametrarsi a questo nuovo status, dopo quattro mesi trascorsi a parlare solo ed esclusivamente di salvezza, è una bella sfida per il gruppo biancoverde, una sfida che vuol vedere in faccia la tenuta, soprattutto psicologica, di una squadra nella sua quasi totalità molto giovane ed inesperta di simili situazioni, seppur cestisticamente col giusto skill (questo dicono i 20 punti conquistati e le vittorie contro buona parte delle big del girone) per affrontarla. Per compiere un ulteriore salto di qualità, senza tralasciare l'obiettivo stagionale di una tranquilla salvezza, si passa anche e soprattutto da gare come quella di domenica, che recano insidie non scritte nella classifica e rappresentano terreno sdrucciolevole se non affrontate col piglio giusto.
Guai a sottovalutare la Briosa, insomma, a tutto il resto (compresi gli scontri diretti d'alta quota Trapani-Scafati e Tortona-Agrigento, potenziali trampolini di lancio per il ranking mensanino) si dovrà eventualmente pensare solo dopo il buzzer, vittorioso, di domenica pomeriggio.
Matteo Tasso
foto mens sana 1871