Chi decide sui territori delle "contrade del mondo"?
Se c'è un popolo che si intende di confini è proprio quello senese, che per diatribe di territorio contradaiolo fu soggetto al bando della signora Violante Beatrice di Baviera, nel lontano 1730. Quei confini che secoli fa decisero in maniera abbastanza fissa e stabile quali fossero i territori delle contrade di Siena.
Ma i confini e i territori delle "contrade del mondo" chi li decide?
C'era una volta il muro di Berlino che venne eretto per separare due mondi; quei due mondi usciti con pari dignità e diverse prospettive da una seconda guerra mondiale che spartì gloria e territori e che determinò la divisione in due della nazione (sconfitta) causa del medesimo conflitto.
Per circa 40 anni il muro di Berlino ha garantito pace con equilibri di missili puntati uno contro l'altro, sapendo che chiunque avesse premuto per primo il pulsante della bomba atomica , l'altro avrebbe fatto lo stesso, in pratica decretando la fine del pianeta terra. Questa situazione, uno dei tanti luoghi comuni, prende il nome di "Guerra fredda".
Questo equilibrio creato da pari tensioni, sul finire degli anni'80 si trasformò in un'apertura al mondo: tutti a gran voce chiedevano il crollo del muro di Berlino come unica panacea di modernità e raggiunto benessere mondiale, grazie anche al declino dell'Unione sovietica avvenuto in maniera morbida grazie alla Perestrojka. Mikhail Gorbaciov, molto diverso dai suoi predecessori, arriva ad un disgregamento del regime comunista senza spargimento di sangue.
Nel 1989 tutti quei mattoni a Berlino vengono buttati giù a picconate e di lì a poco la città ritornerà capitale al posto di Bonn.
Un evento storico che, si voglia o non si voglia, che piaccia o non piaccia, ha nascere la globalizzazione: un mondo "velocizzato" e che da lì a pochi anni diventerà più simile in ogni sua parte, più di quanto lo sia stato in tutta la sua storia. Paradossalmente la più alta forma di “comunismo” mai realizzata si chiama internet, a dispetto di Carl Marx.
Il muro simbolico crollato nel 1989 da poi adito allo spezzettamento dei paesi satellite della ex URSS, causando guerre già dimenticate dalla memoria corta degli individui come ad esempio il conflitto nella ex Yugoslavia governata da Tito.
Non ci sconvolga dunque arrivare ai nostri giorni ed indipendentemente dai personaggi che muovono i fili dei burattini che il tutto abbia origine comunque in una certa zona del mondo e non a caso , per i motivi spiegati precedentemente.
Chi rivuole la vecchia unione sovietica , chi rivuole l'impero degli zar, chi cita Dio a sproposito adducendo cause teologiche a conflitti attuali, col il risultato che si sparano tra fratelli.
La sincronicità di eventi come :attentati dell'isis che finiscono con l'inizio di un virus, la cui fine coincide a sua volta con una guerra, a volte fa pensare come che il denominatore comune sia la distruzione dell'Europa.
L'italia ripudia la guerra per costituzione ma poi si ritrova a decisioni interventiste indirette magari neanche desiderate dagli italiani.
Storicamente tendiamo a dimenticare quanto male ci porti entrare in una guerra e quanto ne abbia portato il secolo scorso con un personaggio finito appeso a testa in giù a PIAZZALE LORETO.
Augurando per noi stessi e per tutti i civili innocenti che il conflitto RUSSO-UCRAINO duri il meno possibile, il mondo più che fatto di nazioni sembra un assurdo teatrino, con personaggi usciti da una seduta di psicanalisi. Imbottiti di farmaci, dai volti gonfi e con espressioni nel vuoto come non più capaci di intendere e volere; ex commedianti e comici comunque abituati ai teleschermi dove al massimo si cambia la sceneggiatura.
Se la politica è fatta di personaggi, nel 2022 ci pare che lo sia anche la guerra.
Siamo sicuri che certe figure politiche o capi di Stato non abbiano semplicemente bisogno di un TSO piuttosto che essere presi sul serio e quindi trascinarci nella terza guerra mondiale?
Simone Benvenuti
