ELEZIONI COMUNALI A SIENA, NON È UNA SCAMPAGNATA A BRENNA

News inserita il 06-05-2023 - Attualità Siena

Pessimismo leopardiano in vista delle amministrative 

...600 e passa candidati per i sostegni ai vari sindaci denotano più che una passione politica un appiglio per un lavoro e una carriera in tempi di vacche magre. L'improvvisazione non proibisce la partecipazione, nell'empito di una democrazia tonante ed elevata a mero ideale banalizzante.

Anche Giorgio Gaber diceva che la politica è partecipazione, in effetti ci sembra che a Siena lo abbiano preso alla lettera.

L'alzata di scudi, però, in questa città si scatena soprattutto sul tema sanità, che improvvisamente pare accendere gli animi di tutti, più che altro dopo averla devastata. La cosa più buffa è che ne propongono i rimedi proprio coloro che hanno fatto i danni maggiori.

Ci si accorge solo adesso del giocattolino rotto che mette in fuga tutte le più grandi professionalità, avendo fatto della raccomandazione e del “baronato” il mezzo per accomodare gente poco competente che, come dice qualcuno, “ti manda ai cipressini”...

Sedicenti maghi del nulla, oratori della vacuità, professionisti del vaniloquio, spacciatori di verità assolute, tedio e noia, facce indiscrete a cui non affidereste il vostro portafogli, tutti uniti nel calderone magico della politica, per un tuffo in una nuova speranzosa dimensione dalla notorietà facile per se stessi e per i vantaggi personali che può trarre l'individuo del momento.

Pochi abitanti e in su con l'età non garantiscono futuribili sguardi lontani ma semplici situazioni “toppa” del vivere alla meno peggio l'immediatezza dell'oggi e del dopo-domani.

Visione da villaggio abbandonato, nello stile di qualche romanzo di Stephen King. Semmai è più probabile che la nostra Siena ci offra quel pessimismo leopardiano che però sarebbe tanto utile nell'inquadrare la realtà cittadina nelle sue più bieche ed anguste piaghe.

“Cielo grigio sulla città nera, prendo il cappotto ed esco ...è già qualcosa da fare, posso sentire tutta la depressione intorno a me”, recitava Martin Gore in un vecchio brano del 1984: prendiamo queste frasi in prestito per spiegare l'umore di gran parte dei nostri cittadini.

Periferie e vie laterali del centro costellate di fondi vuoti dai cartelli “affittasi e “vendesi”... a chi?...sarebbe la domanda. Un'economia distrutta, un turismo labile e fugace, servizi scadenti, una situazione avvilente per tutta la comunità per cui non si capisce lo slancio entusiastico dei candidati, che credono di fare una scampagnata a Brenna, evidentemente con un irresponsabilità di fondo, non tutti consapevoli delle eccellenze distrutte.

Il cimentarsi per gioco potrebbe anche casualmente innescare la ruota della fortuna per qualcuno, del resto a livello nazionale ci si può trovare dal vendere bibite al fare il parlamentare europeo o venire dal mondo dei lavoratori e spiegare quanto si è bravi a fare impresa. Comunque vada per molti di voi non sarà un successo, al massimo i vostri concittadini vi cercheranno perché vi conoscono, perpetuando semplicemente vecchie abitudini italiane.

Quanto sono lontani Peppone e Don Camillo, ispirati da ideologie diverse, giuste o sbagliate ma nella lealtà di un Italia che non esiste più!!!

Alberi eliminati dalla visione della città, infarcimenti di telecamere ad ogni semaforo, posti macchina immaginari presi a gestione solo a pagamento, spazzatura ovunque e portantini di pizze ecologici a causa del monopattino elettrico...sai che progresso! La città smart...

Qualcuno disse che amministrare qualcosa non era impossibile ma era semplicemente...inutile, purtroppo non è citabile per costituzione. In bocca al lupo, esimi candidati!

Simone Benvenuti

 

 

 

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