DISPERSIONE SCOLASTICA, IN ITALIA NUMERI PREOCCUPANTI: LE POSSIBILI SOLUZIONI

News inserita il 29-08-2023 - Attualità Siena

Al Centro Dedalo di Siena, associato a SOS Dislessia, diagnosi e aiuto concreto per i bambini

Tra pochi giorni riapriranno le scuole e oltre agli annosi problemi riguardanti gli insegnanti, attualmente circa la metà delle cattedre nel senese sono scoperte secondo la Cgil, si torna anche a parlare della dispersione scolastica. Cosa si intende per dispersione scolastica: si tratta del mancato, incompleto o irregolare percorso scolastico da parte di giovani in età scolare. In questa definizione rientrano l’abbandono scolastico, l’uscita precoce dal sistema formativo, l’assenteismo, la ripetenza, e l’accumulo di lacune e ritardi nell’acquisizione delle competenze che possono compromettere le prospettive di crescita degli studenti. Spesso le difficoltà dei ragazzi che arrivano poi all’abbandono degli studi possono avere origine da disturbi dell’apprendimento. I DSA, come dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, sono disturbi del neurosviluppo, o meglio “neuro-diversità”.

Per gli studenti con DSA lettura e scrittura sono attività molto faticose perché non vengono automatizzate. Essi spesso si dimostrano distratti, svogliati, incostanti, lenti o troppo frettolosi. I loro scritti sono disordinati e spesso illeggibili. Le loro difficoltà di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo e di scrittura. E’ proprio la scuola l’ambiente in cui si evidenziano più facilmente questi disturbi, che possono poi influire sul comportamento e sull’autostima dei ragazzi. Sono molte, infatti, le variabili emotive e relazionali che influiscono nell’alunno con DSA: quindi la scuola, per portare questi studenti al successo scolastico e di vita, deve essere in grado di promuovere il rafforzamento di motivazione e autostima, creando un ambiente accogliente e inclusivo.

“Dietro la dispersione scolastica spesso si celano delle difficoltà di tipo emotivo a cui non è stato dato adeguato spazio e di conseguenza, di cui non c’è stata un’elaborazione profonda -  afferma la Psicologa Giovanna Mistretta, una delle professioniste del Centro Dedalo di Siena - questo va, inoltre, ad incidere molto sulla motivazione allo studio, per cui sarebbe fondamentale che la scuola lavorasse sulla prevenzione primaria di questo fenomeno”. Secondo i dati ufficiali del Miur tra il 2016/2017 e il 2017/2018, la percentuale di abbandono nella Secondaria di I grado risulta pari all’1,17%, mentre tra il 2015/2016 e il 2016/2017 era stata dell’1,35%. La percentuale di abbandono nella Secondaria di II grado risulta pari al 3,82%, mentre tra il 2015/2016 e il 2016/2017 era stata del 4,31%. Ma sulle difficoltà dell’apprendimento si può intervenire per aiutare i ragazzi, intanto riconoscendo e valutando il  disturbo stesso.

Troppo spesso infatti si tende a minimizzare il disagio dei figli scambiandolo per una scarsa attitudine all’attenzione o alla concentrazione. Questo tipo di problema però può essere risolto grazie all’intervento di professionisti specializzati nella diagnosi e nel trattamento delle difficoltà di apprendimento e di comportamento, che avviando un percorso specifico, prendono in carico il bambino curando anche l’aspetto del rapporto con la famiglia, e lo accompagnano verso l’autonomia nello studio attraverso una personalizzazione di tutti gli interventi.

“E’ fondamentale che quei ragazzi con difficoltà di apprendimento abbiano a disposizione tutte le strategie possibili per sopperire al gap causato dalle fragilità che presentano e che è presente ogni giorno vissuto a scuola" – commentano le logopediste Valentina Campanella e Michela Manfucci – E’ necessaria una sinergia importante tra la famiglia, la scuola e i professionisti che seguono i ragazzi nel pomeriggio dopo scuola. Serve una sensibilità sempre più costante non  solo da parte della famiglia e dei tutor che seguono i ragazzi, ma anche degli istituti stessi. Molto spesso la scuola predispone dei piani didattici personalizzati con strumenti compensativi e dispensativi ma, spesso succede che poi gli studenti stessi siano svantaggiati o emarginati nel  contesto scolastico fino a non credere più in questo, perché non possono usare ancora quelle strategie e quegli strumenti che proprio la scuola tende a disconoscere o riconosce come elementi che avvantaggiano la loro difficoltà. In realtà i ragazzi con difficoltà di apprendimento quando usano strumento compensativo non fanno altro che mettersi al pari dei loro compagni.

Fino a quando la scuola non capirà questo e non si riuscirà a lavorare in sinergia, avremo sempre questi dati preoccupanti”. A Siena il primo centro in città ad essere accreditato con la sua equipe dalla Regione Toscana al rilascio di certificazioni valide ai fini scolastici è il “Centro Dedalo” che fa parte della rete Nazionale SOS Dislessia.  I centri SOS Dislessia sono diffusi su tutto il territorio nazionale e rispondono alle esigenze nate da parte delle Famiglie e della Scuola di avere dei referenti Esperti di DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), che possano farsi carico con competenza, professionalità ed umanità di tutti i bisogni portati da bambini e ragazzi che presentano difficoltà e sofferenza in ambito scolastico, in modo da garantire loro il diritto alla salute, allo studio, alla qualità della vita ed alla conoscenza

 

 

 

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