BLOCK NOTES: VALENTINI-PICCINI, INCONTRO-SCONTRO DIALETTICO

News inserita il 23-02-2017 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Il reportage valeva il prezzo del Corriere di Siena di giovedì 23 febbraio

Non mi piace quasi mai entrare nel merito di quanto viene prodotto dai nostri due quotidiani, La Nazione e il Corriere di Siena. Io,dopo aver collaborato con ambedue i fogli, sono ora un notista di OK Siena, questo giornale online, e tanto mi basta. Comunque l'incontro-scontro dialettico fra il Sindaco in carica, Bruno Valentini, e un Sindaco di un passato abbastanza recente, Pierluigi Piccini, valeva il prezzo del Corriere di giovedì 23 febbraio. Se pensiamo, poi, che Valentini porrà la sua ricandidatura a Palazzo Comunale e la stessa cosa farà con tutta probabilità Piccini, la lettura delle quattro pagine, che spaziano dai Bilanci, al Turismo, al Santa Maria, alla Banca, alla Fondazione, alla Stazione, all'Università e alla Giustizia Paliesca, oltre che alle vicende politiche della sinistra senese, si merita una attenzione non del tutto estemporanea.

Diversi in tutto, i due personaggi. Non stilo una pagella di merito...non sono fantini...ma almeno su di un paio di temi sento l'obbligo di un commento.

Premesso che non sono un “tifoso” di Opera Laboratori Fiorentini, una società privata che “invade” un settore pubblico, preferisco restare alla finestra e valutare nel tempo – almeno 2,3 stagioni -  la resa economico-turistica della convenzione firmata fra il Comune, Opera Metropolitana di Siena e l'azienda, per la biglietteria unica e per tutto quanto ne discende.

Non mi è chiaro ancora se il biglietto vale solo per la cittadella che comprende il Duomo, compresi l'Oratorio di San Bernardino e il Museo Diocesano di Arte Sacra, e il Complesso Museale del Santa Maria della Scala, o se acquistando il ticket, negli Uffici di Palazzo Squarcialupi, si potrà con lo stesso visitare, rivedendone i costi, anche il Museo Comunale e la Torre del Mangia. Ma comunque mi pare che si faccia un bel passo in avanti, anche se resto convinto che la mano pubblica avrebbe potuto organizzare con i suoi dipendenti il servizio.

E' chiaro che i proventi vanno in buonissima parte ad Opera. Al Comune resta inizialmente un misero 18%, che dopo due anni sale al 20%. Anche un ragazzo delle “medie” capisce che la strategia imprenditoriale avrà la meglio su quella culturale, ma non è detto che alla fine sia il privato che il pubblico possano ottenere dei risultati economici e anche di immagine di un certo valore.

E' proprio il caso di dire che solo il futuro ci dirà chi avrà avuto ragione.

Altro tema, fra gli altri, di grande interesse, quello che concerne il Palio, l'equipe veterinaria e la Giustizia.

Il Palio non è più – e non lo è da almeno dieci anni a questa parte – una vicenda tutta interna alla Citta e alle sue Contrade. E' cambiato radicalmente il modo con il quale vengono diffuse le immagini della nostra Feste. E, cari amici contradaioli, vi sbagliate di grosso quando buttate la croce addosso alla RAI-TV e alle emittenti Senesi. Oramai le immagini, di tutti i colori e specie, viaggiano in tempo reale su telefonini e social network, raggiungendo in pochi secondi ogni angolo del mondo.

Va da sé che il “sano”cazzotto rischia di diventare in un lampo un fenomeno di violenza, e un fronteggiamento a manate e spintoni, una rissa. Va da sé che anche la Giustizia in tempi particolarmente difficili come quelli che viviamo sia propensa a muoversi con decisione calcando la mono si tutto e su tutti.

Resta però nella mia corteccia cerebrale, l'impressione che un provvedimento severo e persino arcigno, preso in tempi rapidi dall'Autorità Comunale, potrebbe ottenere una mano più vellutata da parte della Procura. Su questo sto con quanto mi disse Mazzoni della Stella a corredo dell'intervista apparsa poi sul mio libro Palio e Memoria...” Visto che la responsabilità della Festa sta in capo al Sindaco, meglio dare botte a destra e sinistra, qualche volta calcando particolarmente la mano, affinchè Contrade e fantini, capiscano al volo in quale clima e mondo siamo.”

Niente da dire sulla scelta dei mezzosangue quali barberi protagonisti del Palio. Da rivedere, semmai, la composizione dell'equipe veterinaria. Meglio ruotare i nomi dei veterinari, non dico dopo ogni tornata, ma abbastanza frequentemente. Per avere pareri e menti sgombre da possibili pregiudizi su questo o quel barbero e soprattutto per non rischiare di generare un consolidamento di posizioni, di potere e personali, pericolose.

Io mi fermo qui, ma lo “scontro” fra Valentini e Piccini di spunti ne regala. Eccome!

Robero Morrocchi - foto: www.corrieredisiena.corr.it

 

 

 

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