BLOCK NOTES: MPS, SI SCUOTE LA TESTA E SI SPERA. MA ORA È TEMPO DELLA FIDUCIA

News inserita il 22-09-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Se fallisce Morelli rischieremo davvero di perdere una Banca che intanto sta perdendo diverse connotazioni di "senesità".

La crisi quinquennale del Monte dei Paschi di Siena pare – e sottolineo pare – che possa essere definita in tempi relativamente brevi.

Marco Morelli, che già conosceva punti di forza e di debolezza della Banca ha in mano, nella doppia veste di Direttore Generale ed Amministratore Delegato, le redini del gioco grosso che sta avviluppando la Banca più antica del mondo. A lui tocca redigere, velocemente, un nuovo piano industriale, in grado di rilanciare la Banca, sul versante dell'operatività, con un occhio di riguardo alla rete commerciale che appalesa qualche comprensibile smagliatura, dovendo sostenere la concorrenza esterna di Banche meno chiacchierate, ma sulla cui salute avrei qualche riserva da fare, e interna, mi riferisco a Widiba, che ha rastrellato, di fatto, capitali di peso della casa madre.

Il tutto mentre deve essere definito con chiarezza il piano di salvataggio predisposto a suo tempo da Viola e Tononi che, per quanto concerne l'oneroso aumento di capitale di cinque miliardi, non trova troppi estimatori nel mondo finanziario all'indomani degli azzeramenti degli otto miliardi, nel giro di pochi anni, sottoscritti e volatilizzati.

Non entro volutamente in tecnicismi che restano ostici ai più, ma credo di non sbagliare se alla fine si andrà verso un aumento "misto", con una parte senza diritto di opzione riservata agli investitori e al servizio della possibile conversione dei bond subordinati e con un'altra parte con diritto di opzione per i soci.

Non mi sento in una botte di ferro, ma resto sereno, anche perchè il maggiore nostro azionista è ancora lo Stato e una soluzione andrà, entro la fine del 2016 trovata. Se nel frattempo si lavorasse a spron battuto sulla dimissione del pacchetto di miliardi dei crediti a contenzioso, sarei davvero molto più ottimista.

La città, spossata da questa crisi infinita, dai rimpalli e rimandi e dalle improvvise uscite di scena, è rimasta attonita e per certi versi avulsa. Una voce dal seno sindacale "sfuggita", una puntualizzazione del Sindaco , una difesa d'ufficio del Clarich, sempre più fuori dai giochi, e qualche cocciuto e , per me, ammirabile scalpellino della "pietra serena", il solito incredibile Borghi della Lega a buttare giù qualsiasi ipotesi di salvataggio, ma la gente è rimasta perplessa e senza parole. Si scuote la testa e si spera, ma con poca fiducia.

E invece è proprio questo il momento della fiducia. Se fallisce Morelli, se il piano industriale non sarà in grado di farci tornare a veleggiare in mari meno burrascosi e se quello di salvataggio resterà solo sulla carta, allora rischieremo davvero di perdere una Banca che intanto sta perdendo diverse connotazioni di "senesità".

Pare che Morelli metterà mano agli esuberi. 2.500 sono quelli già "stanziati" da Viola, ma chissà che il numero non debba essere allargato. Di fondamentale importanza che nessuno venga licenziato e che i circa tremila residenti Senesi continuino a trovare nel Monte la loro casa.

Chiedo troppo? Tanto sì, ma non è un obbiettivo impossibile.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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