Il Ceo Luigi Lovaglio è riuscito a compiere l'impresa di risanare la banca senese
La nave va. Il Ceo Luigi Lovaglio è riuscito a compiere l'impresa di risanare il Monte dei Paschi. Ha portato in porto il necessario aumento di capitale ed è riuscito in un giorno solo a concludere l'esodo assistito di oltre 4.100 dipendenti che ha consentito la riduzione dei costi strutturali della Banca.
Mps ha realizzato progressi che per certi versi si possono definire ''impressionanti'' negli ultimi 12 mesi.
Lovaglio può sostenere con un pizzico di orgoglio come ora il Monte si possa definire una delle migliori banche in Italia. Capace di essere redditizia in maniera sostenibile e di poter generare capitale in modo organico trimestre su trimestre.
''Siamo solidi e ben equipaggiati per competere sul mercato''. Così sostiene l'AD della banca più antica del mondo.
La guidance sull'utile netto per il 2023 viene quindi aumentata ad oltre 1 miliardo e cento milioni di euro.
Nel contempo buone nuove provengono dalla evoluzione dei procedimenti legali e delle richieste stragiudiziali, tanto che il monte del petito è passato dai 4 miliardi di giugno ai 2,9 miliardi di euro di fine settembre. E le prospettive sarebbero rosee visto che Mps ha salvato altri 450 milioni a seguito dell'esito favorevole dell'appello nella causa promossa dal fondo Alken.
Lovaglio, pare a ragion veduta, sostiene che la maggior parte delle azioni stragiudiziali siano promosse dalla stessa società di consulenza per conto di investitori istituzionali nella stragrande parte dei casi caratterizzate da carenze documentali. E quindi si può parlare di mancanza di legittimità e di nesso causale.
Vedremo se e quando lo Stato uscirà dal capitale della Banca ed entro il 2024 sapremo se ci sarà un terzo polo o se il Monte andrà a nozze con altre realtà bancarie italiane o straniere.
Ma la nave va!
Roberto Morrocchi
