BLOCK NOTES: MENS SANA, TANTI ERRORI E I NODI VENGONO AL PETTINE

News inserita il 12-02-2016 - Mens sana Basket - Rubrica Block Notes

 Senza uno sponsor principale non si possono fare voli.

Della Mens Sana nel Block Notes ho parlato una sola volta, per un doveroso in bocca al lupo in vista della stagione che andava a cominciare. E poi basta. Ora qualcuno mi tira per la giacca e allora torno, seppur a malincuore, nel vivo della nemmeno troppo strana strana vicenda.

Per capire fino in fondo cosa sta accadendo bisognerebbe avere fra le mani una situazione economica finanziaria e analizzare i conti, ma qualcosa si può dire comunque.

Ha sbagliato Lorenzo Marruganti, uno al quale sono sinceramente affezionato, visto che era il mio più fidato collaboratore quando diventai Presidente nel lontano giugno 1996.

Ha commesso un errore capitale quando si è fatto convincere ad assumere sulle sue spalle la carica di Presidente.

Era già Direttore Sportivo e tanto bastava.

Chi aveva svolto il doppio ruolo, il Minucci, aveva già affondato la barca biancoverde. Glielo dissi a Lorenzo di non farsi coinvolgere ma non mi ha ascoltato ed è colato a picco.

Non si può essere nella stessa occasione controllati e controllori.

Mi dispiace, ma ha sbagliato, in quanto avrebbe dovuto limitarsi al ruolo di general manager, facendo la squadra, avendo ben precisi i limiti del piano finanziario che la Polisportiva, la “padrona” e il Consiglio gli imponeva.

Piero Ricci che per certi altri aspetti è stato un discreto Presidente, quando si è accostato alla sezione Basket si è bruciato senza rimedio.

Quando si fallisce...e la Mens Sana era in bancarotta appena due anni addietro, salta il banco. Tutti lasciano, Consiglieri e sindaci revisori: anche lui il Presidente della casa madre che detiene per intero il capitale della società cestistica doveva dimettersi.

Non poteva non sapere....e anche se giuridicamente non aveva obblighi particolari doveva sentire quello morale, di obbligo, lasciando nelle mani di un Commissario la centenaria Istituzione.

E' già successo nella vita tutt'altro che tranquilla della Polisportiva. A fine ottocento, nei primi decenni del novecento e negli anni sessanta del novecento.

Anche le Istituzioni avrebbero dovuto operare una ficcante “moral persuasion” nei suoi confronti. Lui aveva indicato il Presidente della bancarotta e lui aveva indicato tre membri del Consiglio di Amministrazione e un Sindaco Revisore, trattando il prolungamento del contratto a Minucci. Altro che salvatore della patria!

Senza uno sponsor principale non si possono fare voli.

Marruganti aveva l'obbligo preciso di stilare un piano, insieme alla Polisportiva e al Consiglio della sezione, e di tenersi sempre e comunque all'interno dello stesso. Ma doveva essere un piano che teneva conto della mancanza dei soldi dello sponsor.

Si poteva contare su abbonamenti e ingressi e su sponsor minori. Si arrivava al massimo a 600mila eurini? Con questi si andava vanti. Altro che squadra da un milione e passa - centomila,duecentomila, non lo so - di euro!

Incredibile che Ricci, il Direttore Generale della Associazione degli Industriali e il Sindaco, che pare essersi mosso, non siano stati in grado di trovare un cavaliere azzurro per la Mens Sana.

So, con certezza, che a giugno non si è ritenuto onorevole un possibile sponsor da 200mila euro. Siena merita di più, per il suo passato e il suo blasone. Si è pensato... senza invece guardarsi intorno, senza illusioni e togliendosi il prosciutto dagli occhi.

Si è indugiato troppo. Se i nodi fossero venuti al pettine agli inizi di novembre, poteva essere rivisto o anche rescisso il contratto con il, peraltro, bravissimo Ramagli, affidandosi - se ci stava - al giovane Mecacciche ha un accordo su basi contenutissime.

Il costoso settore giovanile, smantellato, PURTROPPO, e messi sul mercato i giocatori più appetibili. Bryant guadagna quanto un bracciante agricolo, ma Roberts doveva essere ceduto, a meno che non fosse stato già pagato dai commercianti diamantiferi.

La gente – penso ai tifosi del Comitatone – avrebbero capito. Si sarebbe andati avanti fra lacrime e sangue e forse, alla fine, una stiracchiata salvezza l'avremmo comunque conseguita. A mali estremi estremi rimedi. Al momento mi pare risibile la strada dell'azionariato popolare. Quando l'abbiamo battuta abbiamo raccolto meno di tre palanche.

Pensare che i giocatori restino sul parquet senza stipendi è un'altra chimera. Gli stranieri saranno i primi a levare le tende. O si trova chi si accolla il debito o si va verso la liquidazione.

Dio non voglia, ma accade così, anche in famiglia quando si acquistano mobili di lusso, si cena tutte le sere al ristorante, si fanno le settimane bianche, vacanze al mare e viaggi, contando su di uno stipendio che arriva si e no a mille euro. Prima o poi i nodi, o meglio i conti, vengono al pettine e tutto va in malora. Qualche volta la famiglia stessa.

Marruganti e i membri del Consiglio lo dovevano sapere. Ricci lo sapeva, ma per come si era comportato in passato ha continuato a far finta di niente. Peccato

Roberto Morrocchi

 

 

 

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