BLOCK NOTES: LA GRANDE CENA DI SOLIDARIETÀ, LA GRANDE CORSA A PALAZZO PUBBLICO

News inserita il 09-02-2017 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

"Pillole" di vita senese.

Diverse le cose che mi vengono in mente. Torno al sistema montanelliano delle pillole per il mio Block notes del venerdì. Come non dare il giusto risalto alla grande cena solidale per raccogliere fondi a favore dei terremotati? Il bello è che la cena si tiene in simultanea in tutti e diciassette i rioni che solo in apparenza dividono la gente Senese. Insomma le Contrade mettono a tavola, stessa ora e stesso menù, cinquemila contradaioli. Ogni Contrada è raccolta nel “suo” rione ma tutte insieme aprono il loro grande cuore alle popolazioni che vivono da mesi i disagi provocati da ripetuti sisma e dal maltempo. Il menù è a base di prodotti della rinomata norcineria umbra, oltre ad olive ascolane e amatriciana, acquistati direttamente presso aziende di stanza in Abruzzo, Marche ed Umbria. Il ricavato della grandiosa cena si sommerà alle donazioni provenienti da iniziative nate in altre parti d'Italia e servirà per l'allestimento delle “casette” posizionate nel Comune di Arquata.

Da rimarcare come sia la prima volta che questo accade. Le Contrade si distinguono da sempre, a vario titolo, nel volontariato – vedi i gruppi donatori del sangue – ma una cosa così non l'avevano mai fatta. Chissà se avrà una seppur modesta cassa di risonanza nei media nazionali? Sarebbe cosa santa e giusta, visto che spesso, e sovente a casaccio, siamo nel mirino di articoli giornalistici e servizi radio televisivi. Se questo succederà meglio, anche se non chiediamo niente a nessuno. Come conviene a chi disinteressatamente pensa solo a fare del bene. E basta...

Siamo davvero alle battute finali dell'annosa vicenda che vede al centro dell'attenzione il Monte dei Paschi. Il salva-risparmi passa al Senato con la fiducia richiesta dal Governo e tocca alla Camera convertire il decreto in legge. Il sacrosanto salvataggio del Monte costa allo Stato direttamente quattro miliardi e mezzo. A questi si aggiungono i 2,1 miliardi derivanti dalla conversione dei bond subordinati in mano ai risparmiatori, oltre ad altri 2,2 miliardi in mano ad investitori istituzionali.

Il conto è presto fatto: ci vogliono 8,8 miliardi per rimettere la banca più antica del mondo sulla retta via. Da notare che una volta fatto il suo ingresso nel Monte dei Paschi, il Tesoro potrà – direi meglio, dovrà – anche stabilire un tetto alla remunerazione degli amministratori oltre che – se lo riterrà opportuno – revocarne il mandato.

Resta da definire la sorte dei 27,7 miliardi di euro di sofferenze lorde, svalutate a 9 miliardi, che sembravano dover essere oggetto di cessione in una maxi-cartolarizzazione.

Pare che Italfondiario e Credito Fondiario siano i candidati per portare a compimento l'operazione, ma se anche altri operatori internazionali entreranno in gioco, il Monte potrà gestire un'asta per raccogliere un risultato finora insperato.

Vedremo. Intanto la grancassa grillina, e non solo, continua a battere sul fatto che non si arriverà a stilare l'elenco dei maggiori debitori insolventi. Certo, non è un aspetto di secondaria importanza, ma per ora accontentiamoci che la Banca sia messa in sicurezza.

Come non capire che la corsa è cominciata? Intendo la corsa verso Palazzo Pubblico.

Il mandato del Sindaco Valentini è in scadenza ai primi di giugno del 2018 e in tanti già affilano le armi. Lo stesso Valentini – primarie o no, vedremo...- punta alla riconferma. Le acque in casa PD sembrano tutt'altro che calme. Il Partito che Renzi vuole liquido, qui rischia addirittura di “affogare”. Inattivi i Circoli e in tanti ne prendono le istanze. Porcellotti per primo. L'ultima, per ora, Sylvia Sestini, responsabile Scuola del partito, che dopo aver provato in ogni maniera a dare vita al dibattito in seno a quello che resta del PD, se ne va, sbattendo la porta.

Lo Scaramelli, al quale non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di candidarsi, chiede che si dia vita almeno ad un raggruppamento di facce nuove e menti libere.

Mauro Marzucchi, che non è nuovo, ma libero sì, lavora già come solo lui sa fare, così come il torraiolo Bianchi, forte di un elettorato a lui da sempre fedele, che parteciperebbe volentieri a primarie aperte del centro sinistra...

Anche Pier Luigi Piccini potrebbe muovere le sue pedine, così come Marco Falorni, un cavallo di razza, come avrebbe detto Fanfani.

Nel centrodestra torna a farsi sentire Neri, e in tanti cercano di capire quali intenzioni abbia l'avvocato De Mossi, mentre fra i Pentastellati si rafforza la posizione di Furiozzi.

Io mi fermo qui, ma fra qualche mese ne vedremo davvero delle belle. O brutte...fate Voi.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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