BLOCK NOTES: IL MONTE DEI PASCHI COME UNA DOCCIA SCOZZESE

News inserita il 02-06-2017 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Riflessioni sulla risoluzione della questione “Mps" a livello europeo

La risoluzione della questione “Monte dei Paschi” a livello europeo può essere vista come la classica doccia scozzese: insomma una “calda” ed una “fredda”.
Chiaro, riveste un certo interesse l'incontro fra il nostro Ministro Padoan e il Vice Presidente della Commissione UE Dombrovskii, ma le conclusioni dell'incontro si prestano a diverse interpretazioni. Quando il Vice Presidente afferma di aver accolto con favore l'accordo di principio sulla Banca senese, non sto tranquillo fino in fondo e parlo allora di “doccia scozzese”. Mi sarei aspettato che dopo oltre sei mesi di incontri, discussioni e tavoli congiunti, dal cilindro fosse spuntato qualcosa di più di un accordo di principio. Mi domando cosa aspettano a mettere giù, punto per punto, una soluzione condivisa che permetta finalmente l'ingresso della Stato nel Monte. Si legge, poi, che sarà l'Italia a gestire la combattuta questione delle compensazioni che riguardano i detentori delle obbligazioni ordinarie di MPS.
E questa, che può essere vista come una buona notizia, ha fatto subito saltare la mosca al naso ai giornalisti spagnoli che hanno immediatamente parlato e scritto di patente disparità di trattamento fra il Monte e le Banche Spagnole, facendo finta di dimenticarsi che tutti i Pesi Europei, Italietta nostra compresa, intervennero pesantemente per chiudere in tempi relativamente brevi la crisi del sistema bancario Iberico.
Se penso poi che Padoan ha trattato la questione Monte insieme alla richiesta di vedersi abbonare dalla UE la bazzecola di nove miliardi, la mosca al naso è saltata anche a me.
Forse era meglio tacere ancora per qualche settimana, senza dare in pasto ai “media”internazionali un “accordo di principio” che vale un “accordo di massima”. Personalmente avrei preferito che i vertici europei aprissero bocca a soluzione presa e sigillata.
A Siena, ma direi, al Paese, interessa che sia trovato un accordo di alto livello, debitamente formalizzato. Leggere che si lavorerà ancora nelle prossime settimane – fino a quando? - per la sua finalizzazione mi fa per un attimo rabbrividire. Da calda a fredda.
Intanto nessuno, nemmeno la Commissaria Vestiger, cita un qualche numero, inerente al patto di principio. Sembra che nessuno, fino al 15 di giugno quando sapremo se potrà andare in porto la sistemazione delle sofferenze, si possa sbilanciare.
Preoccupa soprattutto capire quanti saranno i posti di lavoro che saranno tagliati. Voglio sperare, almeno, che si percorra la strada della spalmatura in anni – tre, quattro, cinque..- ricorrendo, magari per l'ultima volta, all'accompagnamento alla pensione dei dipendenti più vicini ai limiti della pensionabilità.
Ma visto che sono sempre stato ottimista, scontrandomi spesso con le tante cassandre che si agitano anche a Siena, prendo per buone le parole della Vestiger, l'arcigna commissaria, che parla di di passo positivo per il Monte dei Paschi e per il settore bancario Italiano.
Mi verrebbe la voglia di misurarlo questo passo. Lo farò quando anche io, come tutti gli ottimisti e i pessimisti, conoscerò l'entità dell'accordo sottoscritto.
Intanto Morelli avrà limato il suo progetto, mentre in ogni parte d'Italia i Montepaschini lavorano sodo per intercettare depositi e clienti. Ma fino a quando?

Roberto Morrocchi

 

 

 

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