BLOCK NOTES: AMMINISTRATIVE SIENA 2018, I CAVALLI SONO GIÀ AL CANAPE

News inserita il 06-10-2017 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Polverone in casa Pd: nessuno si muove in soccorso del Sindaco Valentini e tutte le correnti si guardano bene da far uscire i nomi di possibili candidati

Al di là del consueto polverone in casa PD, i cavalli per la tornata elettorale del maggio 2018 sono già schierati. Il primo a porre la sua candidatura per un nuovo mandato sotto la Torre è stato il Sindaco in carica Bruno Valentini. Il suo ragionamento non fa una piega: “Ho rimesso in sesto le casse comunali, riassestando un bilancio che presentava un deficit preoccupante e ho poi messo mano a diversi progetti destinati a ridare lustro in tempi brevi alla città. Non ho frugato nelle tasche dei Senesi e come promesso ho rivisto i costi della sosta nel centro storico e nelle aree di competenza di chi vive all'interno della città murata, avviandomi verso una insperata gratuità delle stesse”. Insomma Valentini avrebbe le carte in mano per riproporsi, anche senza passare sotto le forche caudine di primarie di partito, ma...c'è un MA, pesante come un macigno, non sembra avere dalla sua parte quel PD da cui proviene.
Per ora, mentre si cerca di capire chi saranno i nuovi segretari del Comunale e del Provinciale, con i Renziani o pseudo tali, che si fanno la guerra, nessuno si muove in soccorso del Sindaco e tutti, dagli ex Ceccuziani, a Scaramelli e a Dallai, per non dire dell'ala monaciana si guardano bene da far uscire i nomi di possibili candidati. E nessuno sembra voler affrontare l'ostacolo di primarie che restano pur sempre la più importante innovazione democratica proposta da un Partito Italiano negli ultimi anni.
L'altro candidato sicuro alla poltrona di Sindaco è un ex Sindaco, quel Pierluigi Piccini, classe 1950, che ha guidato la città dal novembre del 1990 al maggio del 2001, per il PCI, prima e poi per l'allora PDS. I Senesi conoscono la sua storia. Bloccata in una notte buia e tempestosa la sua corsa a Presidente della Fondazione MPS (a favore di Mussari, ricordate!?!) la sua parabola è sembrata ai più conclusa. Piccini però ha sempre partecipato alla vita politica della città da sponde civiche e da posizioni di minoranza.
Personalmente continuo a ritenerlo uno dei Sindaci più preparati mai passati dalle stanze comunali. Uno che entra di diritto nella Storia del Palio come un “innovatore”, per difendere la Festa dagli attacchi provenienti dal mondo animalista interno e addirittura da alcuni Paesi delle vecchia Europa.
Non si palesano ancora quali associazioni o gruppi lo sostengono. La sua non pare una corsa impossibile, ma difficilissima sì.
Altra autorevole candidatura l'ha posta l'avvocato De Mossi. Non vuol sentir parlare di listoni e Partiti ma appena si è mosso ha raccolta la simpatia di quella vasta area, finora minoritaria, che ha cercato invano, da sempre, di togliere la guida della città alla sinistra.
Lo stesso Eugenio Neri, che perse il ballottaggio con Valentini anche perchè “tradito” da una delle “sue” componenti, pare pronto ad appoggiarlo. Li accomuna simpatie di centrodestra, oltre che l'appartenenza alla stessa Contrada, il Nicchio.
Se attorno all'uomo di legge si coagulano, finalmente, tutti i gruppi che vogliono strappare Siena alla sinistra, il colpo può anche andare a segno. Tutto sta a vedere se questi troveranno accordi percorribili – leggi posti in giunta e altre poltrone, oltre ad un programma concreto - ed una solidità che vada oltre la facciata.
Mi resta da capire il ruolo della sinistra-sinistra. L'uomo giovane e capace lì c'è da tempo. Si tratta di Ernesto Campanini, che da solo o quasi ha fatto opposizione alla giunta Valentini, da posizioni di estrema sinistra. Ma se davvero l'area di centrodestra minaccia di prendersi la città, Campanini e compagni staranno solo a guardare? Correranno in splendida solitudine o cercheranno accordi con il mondo a loro più vicino? Il tempo ce lo dirà. Magari sapremo se anche i 5 Stelle saranno o meno della partita, si stratta di battere un colpo e trovare un candidato credibile.
Io, questa volta, resterò a guardare e a commentare. E mi basta.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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