ANDREINI, ALTRO ARTISTA DELLA TORRE: IN SALICOTTO CON I PENNELLI CI SANNO FARE

News inserita il 26-06-2016 - Palio

Il suo “cencio” pare aver colpito il favore e l'attenzione di tutti i Contradaioli (fotogallery Simone Gori).

  

 

Un altro artista della Torre.

Il quinto dal 1984, quando il drappellone fu opera di Vita Di Benedetto.

Insomma in Salicotto con i pennelli ci sanno fare.

Tommaso Andreini, un contradaiolo docg, ha presentato alla gente di Siena il suo “cencio” e pare aver colpito il favore e l'attenzione degli altri Contradaioli.

Non è un drappellone ruffiano anche se sotto la Madonna classicissima si stagliano le figure di tre cavalli rampanti, ma la dedica alla Misericordia Divina che si congiunge al Giubileo Straordinario voluto da Papa Francesco, lui la scioglie con il “cuore”, il suo con il quale ha dipinto il drappellone e il cuore rosso che squarcia il petto di un Dio o di un uomo che sostiene il corpo di un altro uomo bisognoso di carità e misericordia.

Sotto, alla base del dipinto, le ali degli angeli e le braccia che si protendono in alto. Sul collo dei cavalli sulla testa del “manichino”, nel suo petto, si apre una rete. La rete della Misericordia e dell'amore fra tutti gli uomini.

Un Palio di impatto giocato sull'azzurro, sul blu e sulle sfumature dell''argento.

A me convince.

Per una volta non ho volutamente ascoltato le presentazioni di Sindaco e d i Margherita Anselmi Zondadari, per dare retta alla mia testa e alle sensazioni che bruciavano nelle mie vene. E ho provato sulla mia pelle quanto sopra ho scritto.

Se Andreini voleva darci un messaggio questo è soprattutto nel cuore, nella passione e nella forza della misericordia.

Giusta anche la rappresentazione delle dieci Contrade. In oro, perchè tutte preziose, e tutte uguali, pur nella diversità del bestiario.

Mi fermo qui. Questo è un drappellone che va visto da vicino, perchè ognuno può trovarci il significato della carità e della misericordia che cozza con quanto accade nel Mediterraneo e nel mondo. Chi sono gli Angeli che cercano la salvezza? Ognuno può darsi una risposta.

Anche il Masgalano, opera di Chiara Flamini, la figlia di Rosanna Bonelli, la mitica fantina del Palio che corse con il soprannome di Diavola, sentendosi però la Rompicollo cantata da suo padre Luigi Bonelli è, nella sua semplicità, un piatto bellissimo.

Una Piazza, le Contrade ed una pennacchiera con la testa di un barbero, la firma di Rompicollo e le parole di quel grande scrittore e commediografo che fu il Bonelli.

E' un Masgalano di famiglia, dal Padre alla Figlia e poi alla Nipote e credo che sarà “storico”. Perchè è un privato cittadino che lo offre, una splendida signora che nell'agosto del 1957 corse il Palio. Unica donna nel Palio alla tonda....

“All'uom che scaglia nel cielo azzurro il suo vessillo d'alfiere. Ciascuno si trova i suoi colori in petto”.

Roberto Morrocchi - Foto Simone Gori

 

 

 

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