ANDREA IOZZI, ESPERIENZA E GRINTA AL SERVIZIO DELLA MENS SANA

News inserita il 20-10-2022 - Mens sana Basket

Il lungo biancoverde è stato tra i protagonisti della prima vittoria stagionale: “Intensità e fiducia ci hanno portato al successo”

Quanto pesasse un avvio di stagione caratterizzato da due sconfitte, lo si è visto nell’esultanza, sfrenata, messa in scena sulla sirena di fine gara. Ha festeggiato a lungo, domenica scorsa, la Mens Sana, perché se è vero che l’idea dell’annata di transizione è ben presente nella testa di chi va in campo, è anche vero che proprio chi va in campo di abituarsi a perdere non ha alcuna voglia. “Ci siamo lasciati andare – conferma Andrea Iozzi, cestista che veste la maglia biancoverde dal 2020 -, avevamo bisogno di sfogare la tensione accumulata durante le settimane precedenti e tirarci su di morale.

Sappiamo che questa è una categoria molto difficile e conosciamo i nostri limiti, ma quando ti alleni a testa bassa durante la settimana e poi la domenica perdi, magari per qualche episodio che non gira dalla tua parte, finisci per innervosirti. L’atteggiamento che si è visto a fine partita, da parte di tutti, è stato come un gesto liberatorio”.
Difficile trovare un Mvp nella vittoria su Legnaia…
“La differenza l’ha fatta il gruppo, non è un modo di dire ma una constatazione su come ci sia una grande unità d’intenti in questa squadra e sul fatto che, nonostante le due sconfitte, nessuno ha mollato di un centimetro. Nel terzo e quarto periodo abbiamo sprigionato un’intensità super, ne avevamo il doppio, forse anche il triplo rispetto ai nostri avversari: ci siamo passati la palla come se fossimo una squadra che gioca assieme da anni, quando in realtà ci sono giocatori nuovi con i quali ci conosciamo da poco, e abbiamo sempre trovato il tiro più aperto, quello giusto da prendere. Quando sei così in fiducia, è normale che arrivi anche il risultato”.
È stata la miglior prestazione di Iozzi con la Mens Sana?
“In questi anni di Mens Sana ho giocato da cinque, da quattro, mi è capitato anche di giocare da tre, insomma ho fatto un po’ di tutto e questo può aver talvolta inciso sul mio livello prestazionale, dato che in carriera avevo sempre giocato sotto canestro. Mi adatto a fare ciò che mi viene richiesto, cerco sempre di dare tutto quello che ho dentro, di fare il massimo: non so se sia stata o meno la mia miglior partita, di sicuro anche in serate in cui offensivamente non sono riuscito a fare ciò che avrei voluto, ho sempre provato a metterci una pezza nell’altra metà campo, dando intensità in difesa”.
Come si lavora, a proposito di difesa, su un avversario di 2 metri e 15?
“Dove non arrivi col fisico, devi arrivarci con l’astuzia. Nikoci è alto quasi 30 centimetri più di me, è naturale che possa prenderti una palla sopra la testa e farti canestro, ma si può provare a metterlo in difficoltà con l’esperienza, con qualche birbata, e domenica ci sono riuscito. Difensivamente, comunque, ho dato l’anima ovunque, ho dimostrato di poter stare in campo anche quando cambiando sui blocchi ho dovuto difendere su guardie e play”.
Lo scalino tra C Silver e C Gold è davvero così alto?
“Per me, come per molti altri giocatori di questa Mens Sana, la C Gold è una novità, quindi ci sono sia la curiosità di conoscere meglio il campionato, sia lo stimolo di far bene. Di sicuro se lo scorso anno, qualche volta, capitava di entrare in campo sapendo di avere i mezzi per poter portare il risultato a casa, quest’anno è una battaglia durissima tutte le domeniche e ti trovi ad affrontare squadre che in termini di intensità e di fisico sono molto temibili. In questo campionato non ti capita mai di poter prendere un tiro senza che nessuno te lo contesti, è una situazione che ti mette a dura prova fisicamente, perché siamo un po’ corti in rotazione, ma anche mentalmente, perché sei obbligato a stare sul pezzo non solo in partita ma per tutta la settimana, senza cali di tensione”.
Domenica il calendario vi spedisce a Quarrata. A che punto è la preparazione della prossima gara?
“Prepararsi bene in palestra è importante, ma conta soprattutto la voglia di sbucciarsi gomiti e ginocchia su ogni pallone la domenica in partita. Ci aspetta una trasferta difficile, nella quale ci è richiesto di lottare su ogni pallone contro giocatori di talento come Riccio, Falaschi che lo scorso anno era a Empoli con l’Use, Agnoloni che è arrivato da Laurenziana: Quarrata ha cambiato qualcosa rispetto alle scorse stagioni ma ha sicuramente più esperienza di noi in questa categoria, e già questo è un punto a loro favore”.
Da colligiano purosangue, che giudizio dà sulla collaborazione in essere tra Mens Sana Basketball Academy e Valdelsa Basket?
“Valdelsa Basket sta facendo un ottimo lavoro, investendo da qualche anno nella miglior maniera possibile sul settore giovanile e, più recentemente, anche nella gestione della prima squadra. La collaborazione con la Mens Sana, che è stata siglata ormai da alcune stagioni, rappresenta uno stimolo molto importante per tutto l’ambiente, proprio perché grazie all’appoggio e agli scambi con la società biancoverde è possibile disputare campionati di livello maggiore rispetto al passato. Mi capita di allenarmi qui al palasport con ragazzi che ho conosciuto ai tempi in cui, bambini, venivano a tifarmi nel Colle Basket e che oggi fanno bene nei gruppi Under 17 o Under 19: sono molto cresciuti sul piano cestistico ed è una cosa molto positiva”.
Lo è anche dal punto di vista mensanino?
“Certamente. La Mens Sana ha allargato il proprio bacino di utenza e magari, grazie a questa collaborazione, può tirare fuori dal proprio settore giovanile qualche giocatore per la prima squadra. Poi, è chiaro, se l’obiettivo è provare a tornare a certi livelli, è necessario e giusto anche guardarsi intorno e provare a portare a Siena elementi da fuori, come è avvenuto in questi giorni con l’innesto di Risto Soodla”.
Matteo Tasso
Foto Mens Sana Basketball Academy

 

 

 

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