A PIEDI NEL CHIANTI SULLA VIA ROMEA, DOVE STORIA E BELLEZZA S'INCONTRANO (1)

News inserita il 07-06-2019 - Attualità Siena

La prima tappa da Firenze a San Casciano è un'altalena su e giù per colli dove il paesaggio naturale e umano si fondono alla perfezione 

Si lasciano alle spalle quasi mille anni di storia, un'enciclopedia di artisti e alcune delle più iconiche rappresentazioni d'arte del mondo, quando ci si incammina lungo via Senese fuori Porta Romana, il centro storico di Firenze è alla spalle, nel giro di un chilometro da Piazza della Signoria alle mura, dal Palazzo Vecchio alla scultura dietrofront posta all'interno della rotonda, di fronte alla porta medioevale, è come percorrere con una macchina del tempo la storia dell'Arte da Arnolfo di Cambio a Michelangelo Pistoletto dal 1200 al 900 in poco più di un chilometro, passando sul Ponte Vecchio e Palazzo Strozzi.
Da qua i viandanti per Siena iniziavano la salita di Via della Campora, mentre adesso il traffico scorre lento più in basso, la via Romea Fiorentina rinasce per il volere di un gruppo di pellegrini locali appassionati di storia, che hanno fondato la Comunità Toscana il Pellegrino nel 2007, con l'obbiettivo di far rivivere le antiche vie medioevali, ma di derivazione spesso etrusco romana, della Toscana. La rilevazione sul terreno, sulle mappe dell'epoca e con i dati GIS ha premesso dal 2010 di creare un vero e proprio archivio delle vie che collegavano Firenze al resto della Toscana. Il database è andato via via crescendo perfezionando i dati e le informazioni, riportando le coordinate GPX del tracciato le località e i luoghi di ristoro e riposo.
La creazione di due filoni: da Firenze alla Francigena e da Firenze all'Appennino hanno l'obbiettivo di trasformare questi antichi percorsi, in nuove rotte per il turismo, riprendendo lo stile del Cammino di Santiago, promuovendo un turismo lento sostenibile, consapevole e culturale.
Da questo importante progetto rinasce la Via Romea del Chianti, l'antica via che collegava Firenze a Siena e da qui lungo la Via Francigena si arrivava a Roma.
La Via Romea del Chianti oggi come allora percorre un lussureggiante crinale fatto di ville olivete e vigne, raggiungendo il Galluzzo e la imponente Certosa di Firenze ai piedi del fiume Greve dove inizia la risalita, una passeggiata tra le vigne delimitate da ulivi, in un paesaggio fatto di una sapiente geometria armoniosa, affinata nei secoli. Le case vinicole e gli agriturismi punteggiano la campagna, il Chianti, rosso per eccellenza qui la fa da padrone in tutte le sue sfumature tra una moltitudine di marchi e bottiglie, un godimento per gli appassionati del vino.
Chiesanuova famosa per la sua schiacciata all'olio ripiena, fatta con sapienza e maestria dai forni locali tanto da essersi fatta conoscere in tutta la regione, morbida e croccante allo stesso tempo, saporita ma delicata, una delizia, da provare, occasione per un po' di riposo.
Si scende e si risale, un'altalena che ci accompagna costantemente, da un panorama all'altro, da un crinale all'altro su e giù, in una sapiente alternanza tra boschi e coltivi, si arriva a Sant'Andrea in Percussina, l'Albergaccio di Macchiavelli ci riporta al Rinascimento, alla letteratura e alla storia turbolenta di questi luoghi adesso così pacifici. L'uomo di stato letterato e filosofo visse il suo esilio da Firenze qua, sulle colline, vicine ma lontane dalla sua amata Firenze.
Oltrepassata Spedaletto, nome significativo di un percorso antico e delle relative strutture di assistenza e cura del viandante, la nostra altalena da un crinale all'altro prosegue, risalendo a Bardella e San Casciano Val di Pesa, centro agricolo di medie dimensioni che ha vissuto un notevole sviluppo demografico negli ultimi anni con l'arrivo dei fiorentini alla ricerca di un luogo tranquillo ma a pochi minuti d'auto da Firenze.
Qua si conclude la prima tappa della Via Romea del Chianti, Siena è ancora lontana e il Chianti quello vero e più autentico deve ancora arrivare, la prima tappa è l'aperitivo, i piatti più impegnativi e succulenti arriveranno nei prossimi tratti, un viaggio fisico e culinario allo stesso tempo.

Filippo Landi

 

 

 

 

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