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QUELLI CHE...RACCONTANO LA MENS SANA SU FACEBOOK

News inserita il 20-03-2020

Inutile darsi scadenze sportive, in una fase che ha ben altre priorità. Complicato anche ipotizzarne, quando il contesto è quello di un campionato dilettanti, che più dilettanti non si può, come la Promozione. Per soli 5’, il tempo di lettura di questo pezzo, proviamo a staccare col terribile quotidiano che stiamo vivendo, senza che questo significhi mancare di rispetto a nessuno, sia chiaro, e riavvolgiamo il nastro di qualche settimana fino a sabato 22 febbraio, fino ad oggi l’ultima partita disputata in trasferta dalla Mens Sana.

Giocata e vinta, a Poggibonsi, davanti a un buon pubblico. Chi al Bernino non era presente, la partita l’ha vista grazie alla diretta facebook, andata in onda sulla pagina social di Mens Sana Basketball Academy: iniziativa della quale parliamo con chi ha messo in piedi questo progetto.

Alessandro Petri, dopo anni di dirette radiofoniche come è stato approdare alle dirette social?

“Dalla Mens Sana mi hanno fatto due richieste. Dare una mano come accompagnatore per le giovanili, subito accettata, e provare a trasmettere su facebook le trasferte della prima squadra. Ho detto sì a Riccardo Caliani, ma l’ho fatto praticamente al buio: l’esperienza in radio è una cosa, la conoscenza degli strumenti per questo progetto è ben altro”.

Spiegandolo ai non addetti ai lavori, quali requisiti servono per la messa in onda?

“Servono una telecamera ed un altro mezzo, nel nostro caso un tablet, per gestire l’invio delle riprese, a presidiare entrambi c’è il grande Vincenzo Frati. Poi l’aspetto più critico, quello della connessione alla rete: arriviamo negli impianti di gioco incrociando le dita, è quasi sempre andata bene fatta eccezione per il palazzetto di Ponte a Elsa. Non c’era linea, è stato tutto molto difficile”.

Come nelle migliori tradizioni, del team fa parte anche un commentatore tecnico…

“Francesco Barbucci, preziosissimo. Una grande scoperta, oltre che una spalla super: è cresciuto in viale Sclavo, viene da una famiglia tutta di cestisti (il fratello Lorenzo e la sorella Claudia, ndr) e che al basket, passatemi la battuta che non vuol essere cattiva, ha devoluto buona parte dei legamenti delle ginocchia”.

Riconoscere i cestisti di Eurolega o di serie A è facile, quelli di Promozione invece?

“Ci aiutiamo con un sito, playbasket, che per i livelli in cui siamo fa un buonissimo lavoro, ma tante info non si trovano neppure lì. L’ancora di salvataggio è il messaggio whatsapp dell’ottimo team manager biancoverde Francesco Berni, che qualche minuto prima della palla a due ci invia la foto del foglio di riconoscimento: fin qui è andata sempre bene, solo a Poggibonsi gli arbitri si sono opposti con la motivazione del rispetto privacy…”.

Gli impianti sono piccoli, qualche palestra non ha neppure posti a sedere…

“Il luogo più singolare fra quelli visti è la palestra dell’Atletica Castello, che ha solo qualche fila di gradoni dietro uno dei due canestri, ma in realtà quella zona di Firenze è molto bella, vicino c’è pure l’Accademia della Crusca. All’ultima giornata era prevista la trasferta, sempre a Firenze, contro Dlf in via Paisiello: lì non ci sono spazi per il pubblico, un po’ come giocare alla palestra del Galilei”.

Commenti memorabili da parte del pubblico presente?

“Ci guardano come se fossimo oggetti strani, ma col passare dei minuti l’atmosfera diventa anche cordiale. A Novoli, alla palestra Vamba, avevo accanto il genitore di due fratelli che militavano nelle fila avversarie e che ha finito per darci diverse dritte sulla squadra di casa. Venendo al commento memorabile, durante il derby di andata contro Libero Basket all’inizio del terzo supplementare mi sono sentito dire “ora ci chiedono altri 5 euro per far continuare la partita”. Il top però si è raggiunto a Impruneta…”

Per quale motivo?

“I nostri supporters inneggiano spesso alla rivalità con Cantù e a fine partita alcuni tifosi locali ci chiesero chi fosse il “tamburino” nei confronti del quale era stato indirizzato un coro. In realtà la parola, anche ben scandita, era “canturino”…”.

Una soddisfazione ed un rammarico vissuti in questi mesi…

“Mi è spiaciuto non fare la cronaca in casa del Libero Basket: ci è stato chiesto ed abbiamo accettato, comprendendo anche le motivazioni, solo che da uomo di radio so quanto sia spiacevole togliere la possibilità di seguire certi appuntamenti a chi, magari per problemi di salute, certi appuntamenti non può seguirli dal vivo. La soddisfazione sta nel seguito che abbiamo avuto: ho visto collegati Paolo Moretti e Matteo Mecacci, tanto per fare un esempio, ma soprattutto sfioriamo i 200 contatti contemporanei e se pensiamo che si tratta di una partita di Promozione, e di una diretta facebook, sono numeri notevoli. A testimonianza di quanta passione ci sia, ancora, attorno alla Mens Sana”.

Matteo Tasso

 

 

 

 

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