L'ARTE DELL'INFORMAZIONE IN ITALIA: NUOVO PUBBLICO E NUOVI STRUMENTI

News inserita il 18-01-2018 - Attualità Siena

Rapporto Censis: drastico calo delle vendite dei giornali cartacei, in crescita il web e i social network

Il Censis ha divulgato il Rapporto sulla comunicazione 2017, da cui emerge un quadro fatto di luci e ombre ma soprattutto in rapidissimo mutamento. La trasformazione più importante degli ultimi anni ha riguardato il drastico calo delle vendite dei giornali cartacei, mentre sul fronte opposto, cioè quello della crescita, troviamo il web e i social network.
Leggendo i dati Censis, la quota di italiani che ha dichiarato di informarsi quotidianamente sui giornali cartacei supera di pochissimo il 14%. Se si fa una stima settimanale, la percentuale sale al 35,8%, ma è significativo che tra i più giovani non raggiunga neanche il 6%.
Se invece si considera la media delle copie distribuite negli ultimi 10 anni, la situazione critica appare con ancora maggior chiarezza: la FIEG (Federazione Italiana Editori di Giornali) ha infatti evidenziato come la distribuzione dei giornali cartacei abbia visto una decrescita di oltre il 50% in soli 11 anni (dati 2005-2016).
Eppure, se i lettori del cartaceo si sono ridotti in questi termini, l’aumento dei lettori online non è andato di pari passo. La versione web dei quotidiani nazionali più conosciuti racimola infatti solo un 10% di popolazione, mentre il 60,6% continua a seguire con regolarità l’informazione in tv e una quota che arriva a ben 35 italiani su 100 dichiara di utilizzare il social network Facebook come principale canale di informazione.
I grandi player del mondo del web come Facebook, Google e altri hanno però consentito la crescita del fenomeno delle fake news, ovvero di notizie bufala immesse in rete al solo scopo di monetizzare grazie ai click dei lettori. Certo, non è colpa del mezzo di comunicazione, ma sta di fatto che la facilità di pubblicazione e la mancanza totale di controllo o di certificazione delle notizie ha consentito il dilagare del fenomeno, tanto che oggi lo stesso Facebook sta predisponendo strumenti di verifica e individuazione delle fake news, soprattutto in vista delle elezioni politiche che si svolgeranno in Italia a breve.
Ma come sta reagendo l’editoria a queste trasformazioni?
La prima strada intrapresa ha visto la nascita dei formati sfogliabili in pdf o online dei vari giornali cartacei. Questo ha consentito il passaggio al digitale di parte dell’utenza classica del cartaceo, anche se il calo delle vendite su carta non è stato pienamente compensato dall’aumento delle vendite in formato digitale (potrebbe aver contribuito la parallela diffusione della distribuzione pirata di copie illegali).
Rivolgendosi invece ad un pubblico di tipo corporate, gli editori hanno ideato delle formule innovative di abbonamenti digitali per leggere online tutti i giornali e quotidiani, creando delle vere e proprie edicole online dove chi si occupa di rassegna stampa o in generale di informazione può reperire in una volta sola tutti i giornali pubblicati, avvalendosi di importanti strumenti aggiuntivi come la condivisione con altri utenti, il ritaglio e la raccolta delle notizie più importanti, la verifica in tempo reale dei profili social o dei feed RSS dei canali seguiti.
Dopo abbonamenti lato consumer o lato corporate, è la pubblicità l’altra grande fonte di guadagno per giornali ed editori, pubblicità che a sua volta dipende dal numero delle visualizzazioni e degli utenti unici raggiunti dalle testate online.
Di sicuro, la necessità di raggiungere un numero di lettori elevato potrebbe spingere verso una produzione massiccia di informazioni pur di ampliare il bacino di utenti, ma è la qualità la grande sfida che si impone a giornalisti e redazioni, perché solo prendendo una netta distanza dal fenomeno delle notizie bufala e certificandosi nuovamente come fonti autorevoli di informazioni, potranno sperare di sopravvivere in un panorama in cui la notizia gratis mordi e fugge è sempre più facile da trovare.

 

 

 

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