AGRIPOST: VIGNETI MADE IN BIO

News inserita il 25-04-2018 - Attualità Siena - Rubrica AgriPost

Il Gallo Nero diventa sempre più "verde"

Cresce l'attenzione dei produttori del Chianti Classico verso l'agricoltura sostenibile e la conduzione biologica del vigneto. Un trend iniziato nei primi anni Duemila che oggi coinvolge un numero sempre più importante di aziende viticole nel territorio del Gallo Nero. Da un campione di 115 aziende prese in esame dal Consorzio Chianti Classico (circa un terzo di quelle socie del Consorzio che imbottigliano Chianti Classico con propria etichetta) risulta che il 62% ha già la certificazione biologica o è in conversione. Le prime certificazioni risalgono alla fine degli anni 90 e negli ultimi cinque anni sono state numerose le aziende che hanno richiesto la certificazione. L'utilizzo di componenti chimiche per trattare i vigneti, dichiarano i produttori, è ben al di sotto le soglie limite imposte dalla Ue e in alcuni casi è del tutto eliminato, a favore di metodi alternativi. Il sondaggio effettuato dal Consorzio non evidenzia unicamente questo aspetto. La sostenibilità gioca un ruolo importante: quasi il 70% delle aziende mette in atto buone pratiche di gestione del suolo come l'inerbimento e una su tre sfrutta fonti energetiche alternative, come pannelli solari e impianti fotovoltaici. Non sono rari i casi in cui l'energia viene prodotta anche utilizzando le biomasse tramite appositi impianti, e frequente pratica è il compostaggio del materiale organico di scarto, per esempio della potatura, delle fecce e delle vinacce. Ma non è solo vigneto: meno di un ettaro su cinque è dedicato all'agricoltura, e i restanti sono coperti da boschi. La gestione delle foreste è un tema di grande attualità (oltre che una tradizione antica) e la pratica di mantenere il bosco "sano" (rinnovamento della vegetazione, contenimento di malattie) concorre alla conservazione della biodiversità e dell'equilibrio dell'ecosistema Chianti Classico.

 

 

 

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