STORIA DEL PALIO: 2 LUGLIO 1975

News inserita il 24-08-2020 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Camollia in festa con Rimini e Ragno

Sono passati 45 anni, ma nella mente degli istriciaioli che lo hanno vissuto è sempre vivo il ricordo del Palio del 2 luglio 1975, una delle carriere più entusiasmanti di sempre, il cui esito è stato incerto fino alla fine. A contendersi il drappellone dai temi orientali di Sho Shiba, primo autore straniero a dipingere il cencio furono l’Oca con Orbello che, stante l’assenza di Panezio, messo fuori per manifesta superiorità, montato da Aceto era il grande favorito della vigilia, il Drago con Ringo e Canapetta, all’ultima apparizione di una carriera che avrebbe potuto essere senz’altro più lunga e fortunata, l’Aquila con Pitagora e Bazza, la Pantera con la purosangue Lucianella e Morino, rispolverato dopo lunga assenza, la Civetta con Rucola e Liscio, la Lupa con Rio Marin e Tristezza, anch’esso all’atto di addio alla Piazza, l’Onda con Quebel ed Ercolino, il Nicchio con Macchina II e l’esordiente Galletto, preferito a Rondone, il Bruco con Urbano e Canapino ed infine l’Istrice che, per la monta di Rimini scelse Silvano Bietolini detto Ragno che aveva fatto il suo esordio, per altro poco promettente, l’anno precedente nella Pantera. E fu proprio Ragno, la sera del Palio, a bruciare tutti in partenza dal nono posto, ma una traiettoria rivedibile a San Martino lo fece retrocedere, consentendo al Drago di guadagnare la prima posizione.

Dietro, si fecero sotto tanto l’Onda quanto l’Aquila che conquistò la testa poco prima di San Martino; Bazza aveva infatti studiato alla perfezione il piano di corsa per far girare a Pitagora il secondo San Martino, da diverso tempo indigesto alla forte grigia. Ma qualcosa non andò secondo i piani, ed anche il vecchio marpione amiatino finì a dritto. Il Palio dell’Aquila si interruppe così, malinconicamente, al Chiasso Largo. Prese nuovamente la testa l’Istrice, ma Ragno nulla poté di fronte alla violenta progressione di Lucianella, ed in breve tempo la Pantera prese diversi colonnini di vantaggio che sembravano decisivi per l’esito della carriera. Il  San Martino conclusivo segnò la fine dei sogni di gloria della Pantera e del rientrante Morino: Lucianella si rifiutò di girare e, per la terza volta, l’Istrice si ritrovò in prima posizione, mantenendola sino alla fine. L’ultimo pericolo per l’Istrice arrivò dalla Civetta che, partita in grave ritardo, fu autrice di una notevole quanto inutile rimonta. Ragno, approfittando anche di una piccola indecisione di Liscio, riuscì comunque a difendersi e per il rione di Camollia poteva quindi iniziare la festa a meno di 3 anni di distanza dall’ultimo successo.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 

 

 

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