STORIA DEL PALIO: 16 AGOSTO 1922

News inserita il 01-07-2020 - Palio - Rubrica Storia del Palio

La vittoria del Bruco e gli schiaffi a Cispa

In occasione della festa titolare del Bruco in onore della Visitazione di Maria S. S. che, in quest’annata priva di carriere, la contrada ha deciso di celebrare proprio il 2 luglio, nel giorno esatto in cui ricade tale ricorrenza, torniamo indietro nel tempo di quasi un secolo per raccontare gli eventi del Palio del 16 agosto 1922, vinto dalla contrada di Via del Comune e caratterizzato da un dopo corsa abbastanza movimentato, con alcuni tafferugli nei quali, a farne le spese, fu addirittura il fantino vittorioso che, una volta tagliato il bandierino, ricevette dai propri contradaioli un’accoglienza ben diversa rispetto al normale.

Il Bruco era una delle grandi favorite di quel Palio, avendo ricevuto in sorte Fanfara, la cavalla vincitrice a luglio con Cispa per il Montone, ed a lui  nuovamente affidata dalla dirigenza brucaiola. Avversari insidiosi erano la Chiocciola con Crognolo e Picino e la Civetta con Esperta e Bubbolo. La corsa, come accadeva di frequente all’epoca, risultò abbastanza caotica e fu ricca di episodi oggi assolutamente impensabili. Dai canapi uscì primo il Nicchio con Zaraballe, che proprio in extremis aveva trovato la monta; dietro di lui Bruco e Chiocciola, quest’ultima pesantemente ostacolato dalla Tartuca con Testina che si infortunò per la prima  prova, fu sostituito da Carlo Magnelli e fu ripresentato per il Palio con la gamba ingessata e con il solo scopo di fermare la rivale, obiettivo non proprio raggiunto, dato che, già al primo Casato, approfittando della caduta del Nicchio, la Chiocciola si trovò in testa, con il Bruco a tallonarla da vicino. La svolta della carriera si ebbe nei metri conclusivi: nella spianata, infatti, Cispa affiancò Picino e, grazie alla maggior potenza di Fanfara, effettuò il sorpasso decisivo poco prima del Casato conclusivo. Ciò che accadde subito dopo lo scoppio del mortaretto è tutto da raccontare ed ha dell’incredibile: una volta sceso da cavallo, Cispa non fu portato in trionfo, ma venne pesantemente schiaffeggiato da alcuni suoi contradaioli, evidentemente non soddisfatti per aver vinto con così tanta sofferenza. Cispa, esterrefatto, provò a chiedere spiegazioni per tale comportamento: “in fin dei conti, ho vinto il Palio”, sostenne l’allibito fantino che, per tutto risposta, si sentì replicare un deciso: “bravo, o che volevi anche perde con codesto cavallo?”.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

 

 

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