NOTTE DEI RICERCATORI A SIENA: TANTISSIMA GENTE HA SEGUITO GLI EVENTI IN CITTÀ

News inserita il 30-09-2017 - Eventi Siena

Momento istituzionale e di riflessione sull'attualità durante il PhD Graduation Day, ospiti i genitori di Giulio Regeni. 

Ieri si è tenuta a Siena la Notte dei Ricercatori. La festa dedicata alla ricerca si è aperta al Rettorato dell’Università con il PhD Graduation Day, in onore dei dottori di ricerca che hanno ricevuto il titolo quest’anno.

Il Rettore Francesco Frati nel suo discorso ha affrontato punti cruciali. “Lasciatemi soffermare un attimo – ha detto - proprio sul valore del Dottorato. Purtroppo, nel nostro paese, pervicacemente riluttante a investire nella ricerca, esiste una sorta di sottovalutazione del titolo di dottore di ricerca, sottovalutazione che stride pesantemente con quanto avviene in altri Paesi, dove fregiarsi del titolo di PhD è cosa ben più importante, e a molti fini rilevante, che fregiarsi del semplice titolo di Dottore. Se si eccettua il mondo universitario e della ricerca pubblica, seppur con qualche occasionale e fastidiosa eccezione, nel mondo esterno alle università, sia privato che pubblico, il possesso del titolo di Dottorato è pressoché irrilevante, e non garantisce sempre un migliore accesso alle opportunità professionali. Occorre che questa mentalità cambi – ha affermato Frati - che si inizi a valutare compiutamente il curriculum di un aspirante lavoratore, in qualsiasi campo egli voglia cimentarsi, partendo dal massimo grado della formazione universitaria ottenibile: il dottorato, appunto. E lo dobbiamo fare perché il possesso di quel titolo è garanzia di qualità, di esperienza, di volontà di mettersi alla prova, di conoscenze e competenze superiori, dando così un senso all’investimento che il Paese, attraverso le sue università, ha fatto per consentire ai suoi migliori studenti di compiere quella transizione dallo studio alla ricerca che si basa sullo sviluppo di un approccio critico alla soluzione di problemi”.

 


“Parlando oggi – ha proseguito il Rettore - e per lo più di fronte a una platea per motivi diversi così intellettualmente e istituzionalmente prestigiosa, non posso esimermi da un commento sui fatti di cronaca che nell’ultima settimana hanno scosso, per non dire lacerato, il sistema universitario italiano. La notizia di presunti comportamenti palesemente scorretti nell’esercizio delle proprie funzioni da parte di alcuni colleghi professori, e la conseguente bufera mediatica abbattutasi sull’università italiana, hanno indotto riflessioni profonde in ciascuno di noi. Vorrei cogliere questa occasione per affermare, con assoluta chiarezza, la necessità che la Magistratura faccia il suo corso, auspicabilmente nel più breve tempo possibile, individuando se qualcuno ha commesso reati e, nel caso, assicurandosi che ne paghi le relative conseguenze. Ma credo anche sia opportuno affermare che l’eventuale errore di uno o pochi singoli soggetti non debba essere utilizzato per infangare e indebolire un’istituzione, quella universitaria, dentro alla quale lavorano tanti colleghi che si sforzano quotidianamente di migliorarsi e di implementare un modello sempre più meritocratico di selezione e promozione dei giovani. Per il rispetto di questi – molti – colleghi onesti e preparati e, più in generale, per il rispetto dell’Università quale istituzione cruciale per il rilancio del Paese, quell’istituzione alla quale le famiglie affidano i loro figli e alla quale gli studenti affidano le loro aspirazioni di miglioramento personale e professionale, è importante distinguere, e isolare, la minoranza deviata, di cui si occuperà la Magistratura, dalla maggioranza sana e costruttiva, che spesso si trova a lavorare in condizioni di sottofinanziamento e di carenza di risorse e di opportunità. A questa maggioranza dobbiamo appellarci per il rilancio dell’Università Italiana, che, ricordiamocelo, continua a formare laureati e dottori di ricerca di alta qualità, invidiati e apprezzati in molti paesi e che spesso abbiamo difficoltà a trattenere”.


Ospiti della cerimonia, i genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio, che nel ricordo del figlio hanno rivolto un toccante saluto. La mamma di Giulio ha in particolare ricordato le qualità del figlio, che aveva un curriculum di studi assai rilevante, costruito in anni di studio in diversi Paesi del mondo, e ha fatto appello alla necessità che l’attenzione su questo caso non venga abbandonata né da parte dei cittadini né della politica.

 

Si è registrato una grande partecipazione a tutti gli eventi che si sono tenuti al Rettorato, al Chiostro di San Francesco, al Santa Chiara Lab, nelle piazze e nelle strade della città che hanno radunato un pubblico numerosissimo di tutte le età, dai più piccoli agli adulti. Prima del concerto dei Baustelle in Piazza del Campo che ha chiuso nel migliori dei modi la Notte dei Ricercatori, è stato effettuato il primo mosaico virtuale in piazza con la tecnologia Human Screen dei ricercatori del dipartimento di Ingegneria e scienze matematiche.

 

 

 

 

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