Pianista, interprete in Chigiana di memorabili concerti a partire dal 1961 e fortemente voluto dal conte Guido Chigi Saracini nella sua Accademia
L'Accademia Musicale Chigiana piange la scomparsa di Maurizio Pollini, avvenuta all'età di 82 anni. Pollini, riconosciuto a livello mondiale fin dagli esordi della sua carriera, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica del secondo Novecento. Oltre ad essere stato un virtuoso del pianoforte, ha incarnato anche un'intellettuale impegnato, esprimendo le proprie opinioni su questioni civili e politiche. La sua carriera è stata caratterizzata da un profondo amore per la musica, che lo ha portato a esplorare un vasto repertorio che spaziava da Bach a Beethoven, da Chopin a Schönberg. Il suo legame con l'Accademia Chigiana risale agli anni '60, quando il Conte Guido Chigi Saracini lo invitò ad esibirsi a Siena in concerti che sono rimasti nella memoria collettiva. Pollini è stato presto accolto come Maestro nell'Accademia, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di musicisti. Nicola Sani, direttore artistico dell'Accademia, ha elogiato Pollini come uno dei più grandi artisti del nostro tempo, sottolineando la sua capacità analitica e interpretativa e la vastità della sua cultura musicale. Pollini ha lasciato un'eredità artistica immensa, caratterizzata da interpretazioni esemplari e incisioni discografiche di rilievo, come quelle delle opere pianistiche di Schönberg e delle ultime sonate per pianoforte di Beethoven. Oltre alla sua straordinaria carriera concertistica, Pollini si è distinto anche come promotore della musica contemporanea, mettendo in luce le differenze tra la tradizione musicale italiana e lo strutturalismo europeo. Il suo lascito artistico, che abbraccia più di sessant'anni di attività musicale fenomenale, lo consacra come una leggenda nella storia dei grandi pianisti e continuerà a brillare nel firmamento della musica classica e dell'Accademia Musicale Chigiana.
