LA MODERNA TRANSIZIONE GREEN E COME RIMANEMMO SENZA ALBERI...A SIENA

News inserita il 23-04-2023 - Attualità Siena

Taglia, sega e abbatti…c'era una bella città verde, ora ci sono scarpate, cemento e tetti in bella vista

Taglia, sega, abbatti, sposta…c'era una bella città verde, ora ci sono scarpate, cemento e tetti in bella vista.

Sarà per la sicurezza delle strade, sarà perché quando viene un temporale in stile tropicale (come succede ultimamente) c'è il rischio che qualche pianta si abbatta sul passante di turno, a piedi o in macchina, ma se dobbiamo fare una constatazione oggettiva, quella che prima era una città verde, adesso è di fatto spogliata non del tutto giustificatamente.

In tempi non sospetti facemmo sparire gli alberi davanti a San Prospero, migliorando certo una panoramica da cartolina che non sfugge neppure a chi prende il bus, poi in altre strade e viali: pini marittimi piantati negli anni 60 e segati indegnamente come fossero malati ma non lo erano (l'unico neo far venire le gobbe nell'asfalto a causa delle radici), strade troppo strette come viale Mameli soggette a potature selvagge prima che venga l'estate, così che non possano servire ad ombreggiare.

Scarpate depredate di ogni albero sano, tra la Strada di Pescaia e l'istituto Sarrocchi, disboscamenti stile bombe al napalm come nella guerra del Vietnam, viale Bracci che si presenta allargato come non ci fosse un domani, quasi che si dovesse fare una pista per il decollo di aerei. Si può capire la pericolosità di un tronco che cadendo possa invadere la carreggiata e mettere a rischio l'incolumità della gente ma quello che non si capisce è lo sfoltire catastrofico e violentatore delle scarpate ai bordi di ogni strada. Spariscono ceppi secolari ben visibilmente sani, oltretutto certe radici tengono saldo il terreno impedendo le frane. 

Facciamo riferimento al buon Giulio Andreotti (“A pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina”) nell'acume dei suoi giorni migliori e del miglior politico che probabilmente l'Italietta abbia mai avuto!

Un tempo si diceva che le città ombreggiate dalla vegetazione avessero dei vantaggi rispetto alle metropoli di cemento ed asfalto, sviluppando una vivibilità maggiore in forza del fatto che da venti anni vediamo la colonnina del mercurio (se gli intransigenti non hanno tolto anche quello) che in estate raggiunge i 42 gradi. 

Quanto comodo farebbero quegli alberi segati!

Dite la verità...in estate magari quando passeggiate col vostro cagnolino, vi piacerebbe trovare l'ombra di un leccio o di un pino che vi segue per tutto il percorso, un viale alberato come nella Siena di 100 anni fa dei vostri nonni, Siena la città verde. Così si diceva…

Cambia il meteo, cambiano le città e la paura dei sindaci dei quali “non ci interessa il colore”, sempre timorosi del proprio elettorato e non preoccupatidi delle loro ombre e dei loro fantasmi!

A chi giova tutta questa legna tagliata? Avete così freddo in inverno che la vostra baita nella montagnola si riscalda solo con il pellet? Ne avrete tantissimo di pellet con tutto il legno ricavato...per caso il disboscamento ha strane partecipazioni azionistiche ?

Non parliamo poi dei boschi dove a detta di esperti camminatori si vedono contravvenire i divieti di taglio più elementari, lasciando delle radure come campi da calcio con qualche ceppo che spunta qua e là come se gli alberi fossero stata roba invadente ed offensiva.

In barba alla moderna “ecologia-green” che di green ha solo la denominazione, ci pare che strumentalmente vengono combattute false battaglie al posto di quelle vere, si inneggia a tredicenni svedesi lasciando perdere eminenti scienziati.

Non sappiamo cosa ci porterà questa moderna transizione ecologica, se non seppellire batterie di auto elettriche, milioni di veicoli in ricarica e centrali che produrranno più corrente con tonnellate di combustibili fossili, inquinanti pannelli fotovoltaici prodotti solo in Cina, miniere di litio, cobalto e cadmio portate avanti da manovalanza minorenne, monopattini per “portapizze” arditi, silicio a bizzeffe per tutte le vostre tecnologie come che crescesse spontaneamente nell'orto...abbandonando la vostra povera auto a nafta il cui “olezzo” si dipanava nell'aria al prezzo di un po' di Co2 che quegli alberi tagliati potevano assorbire tranquillamente. Ma no! Noi godiamoci nel frattempo la Siena senza alberi...alberi infiniti.

Simone Benvenuti

 

 

 

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