INTERROGATO IN CARCERE IL RAPINATORE SERIALE DI BANCHE, PREPARAVA ALTRI COLPI

News inserita il 31-03-2018 - Cronaca Siena

Quando hai perso la partita e non trovi vie di fuga, ti conviene collaborare con chi ti ha battuto. Lo deve aver pensato il rapinatore seriale di filiali isolate di istituti di credito, arrestato a fine gennaio dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena. Interrogato dal PM Nicola Marini, giunto alla casa circondariale di Grosseto scortato dai militari che hanno lavorato al caso, l'uomo si è addirittura complimentato per l’ottima attività svolta dagli inquirenti e ha fatto una serie di ammissioni sulle numerose rapine complessivamente scoperte dai Carabinieri, anche quelle commesse fuori dalla provincia di Siena sulle quali si sta ancora lavorando. Ammissioni e complimenti non potevano però essere sufficienti, quei delitti possono comportare per lui una condanna fino ai dieci anni di reclusione, occorreva pertanto fornire elementi utili al di la di improbabili pentimenti. Era anche vero   che l’uomo avesse in progetto il compimento di ulteriori rapine in provincia di Pisa e infatti lo ha ammesso. Da quando era strettamente monitorato con ogni sorta di strumetazione elettronica, rientrato dalla vacanza nelle Antille, aveva compiuto una serie di sopralluoghi, secondo il suo stile, nei dintorni di piccole filiali di paese, studiando itinerari, modalità e vie di fuga. Non erano ancora stati rinvenuti gli oggetti utilizzati per le rapine, quel piccolo kit del rapinatore che ancora mancava all’appello. Il malvivente ha però fornito ottime indicazioni per ritrovarlo. Così nella giornata di ieri, alcuni militari in abiti civili hanno percorso un sentiero di un’area boschiva situata a Pomarance, vicino alla frazione di Montegemoli e, sotto un cumulo di rifiuti, i carabinieri hanno rinvenuto la sacca indicata dal malfattore. Era lì perché quella zona era stata scelta dal rapinatore per il compimento di ulteriori azioni delittuose che sono però fortunatamente rimaste solo nelle intenzioni. All’interno di quel contenitore i militari hanno trovato la pistola che cercavano, una scacciacani nera priva di tappo rosso ma totalmente simile ad una pistola vera, completa di 48 colpi, la sacca nera tante volte osservata nei video registrati dalle banche, una collezione di porzioni di collant da donna e un berrettino da pescatore  a falde larghe, utili per futuri travisamenti. Ma la collezione di oggetti non finisce qua: i militari dell’Arma hanno rinvenuto la fasciatura utilizzata per occultare i tatuaggi dell’avambraccio destro, in occasione delle rapine svolte in periodo estivo; due coppie di targhe rubate, fra le quali quelle apposte alla Renault Modus impiegata durante alcuni colpi e il cacciavite utilizzato per i cambi targa. Questi oggetti sono stati repertati e, se la Procura della Repubblica di Siena lo riterrà opportuno, potranno essere inviati al R.I.S. di Roma per l’estrapolazione di tracce biologiche e impronte digitali dell’utilizzatore. 

 

 

 

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