I CARABINIERI FORESTALI FERMANO FILIERA ILLEGALE DI SELVAGGINA

News inserita il 16-03-2019 - Cronaca Siena

Le indagini hanno interessato le Province di Siena, Pisa, Firenze e Grosseto

                                     

La Stazione Carabinieri Forestale di Montalcino ha concluso una complessa attività investigativa, iniziata nel mese di settembre 2018, avente ad oggetto accertamenti sulla filiera commerciale di valorizzazione delle carni di selvaggina. Le indagini hanno interessato in particolare le Province di Siena, Pisa, Firenze e Grosseto e si sono svolte con il contributo di tre Dipartimenti di Prevenzione ASL e di svariati Reparti Carabinieri Forestale competenti per territorio. 

Dalle indagini effettuate è emerso che la società, che svolgeva l’attività di commercio all’ingrosso delle carni di selvaggina (cinghiale e capriolo in particolare), provenienti dall’attività venatoria locale nell’ambito dell’ATC 3 Siena Nord, ha disatteso le principali norme sanitarie (costituite dal c.d. “Pacchetto Igiene”) e di rintracciabilità, di lavorazione, di deposito, di etichettatura e di messa in commercio, sia allo stato fresco che conservato, degli alimenti di origine animale. Tale società ha operato la commercializzazione all’ingrosso di una rilevante quantità di carni di selvaggina ungulata e, in minor misura, di piccola selvaggina di penna, approvvigionandosi di capi abbattuti senza l’osservanza dei requisiti di legge e avviandoli al commercio all’ingrosso mediante l'utilizzo di strutture ed automezzi non registrati ai sensi del Reg (CE) n. 852/04. In quest'ultimi sono stati inoltre allestiti depositi frigorifero per il trattamento a temperatura di congelamento di carni fresche di selvaggina senza il previsto riconoscimento ed i controlli sanitari. Gli alimenti venivano poi venduti a distributori e a stabilimenti di lavorazione, accompagnati con indicazioni arbitrarie riguardanti la loro conservabilità.

Svariati i reati contestati alla ditta, sia di natura venatoria e sanitaria che attinenti ad inadempienze contrattuali nei confronti dell’ATC 3 Siena Nord, per conto del quale ente di natura pubblicistica la società svolgeva, tra l’altro, attività di recupero e valorizzazione ai fini commerciali degli animali abbattuti in regime di contenimento. Sono state inoltre contestate 44 sanzioni amministrative, per un importo notificato pari ad €. 26.300, a carico di altrettanti soggetti (impianti di lavorazione carni, ristoranti, cacciatori) che a vario titolo hanno contribuito ad alimentare la filiera illegale per violazioni in materia faunistico venatoria e di rintracciabilità ed igiene degli alimenti. 

All’esito delle indagini sono stati sottoposti a sequestro, blocco sanitario e/o ritirati dal mercato ingenti quantitativi di carni di selvaggina (soprattutto cinghiali e caprioli), stimati in oltre 5.000 chilogrammi di prodotti freschi e trasformati, per un valore all’ingrosso intorno ai 50.000 euro (anche se è bene precisare che non sono stati accertati profili di rischio per la salute pubblica).

La valorizzazione ai fini commerciali delle carni di selvaggina cacciata in ambito locale rappresenta un valore aggiunto per il territorio senese e di tutta la Toscana ed è quindi opportuno che l’intera filiera commerciale sia controllata, al fine di garantire la qualità dei prodotti destinati al consumatore.

 

 

 

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