CAPORALATO IN PROVINCIA DI SIENA, TRE ARRESTI

News inserita il 29-09-2017 - Cronaca Siena

Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, arrivano i carabinieri

Ancora caporalato in Toscana, per i lavori in campagna: i Carabinieri di Poggibonsi, insieme agli agenti dell'Ispettorato del lavoro di Siena, hanno eseguito stamani l'arresto in carcere di tre curdi accusati di intermediazione illecita (il reato che identifica il caporalato) e sfruttamento del lavoro nelle campagne in provincia di Siena. L'inchiesta, coordinata dal procuratore Salvatore Vitello e dal sostituto Nicola Marini, consentiva di documentare le effettive pessime condizioni di vita di circa 40 operai dipendenti di una società d'intermediazione con sede in provincia di Grosseto. Il gip di Siena ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare. Altre tre persone sarebbero indagate. Commissariata la società che procurava i lavoratori da sfruttare. Orari di lavoro estenuanti; paghe inferiori agli orari svolti; alloggi fatiscenti; squadre di lavoro con gerarchie rigide: così venivano sfruttati operai agricoli stranieri, che venivano accompagnati con furgoni nei luoghi di lavoro ed erano costretti a sostenere faticose attività agricole. Nelle indagini sono stati trovati nel Chianti senese due appartamenti-dormitorio, a Castellina in Chianti e Vagliagli, e appunti e agende personali degli stessi stranieri in cui si confermano che gli stessi venivano retribuiti solo per parte delle ore di lavoro realmente effettuate. Sono inoltre emersi episodi di maltrattamento e comportamenti vessatori ai quali i lavoratori erano stati sottoposti e ai quali avevano dovuto assoggettarsi, pur di conseguire una retribuzione. Le vittime di tali vessazioni erano altresì costrette a trattenute sullo stipendio, quale corrispettivo dell'acquisto degli strumenti di lavoro che utilizzavano. Indagata anche la società che procacciava i lavoratori, sottoposta, per ordine della magistratura, a controllo giudiziario da parte di un commissario. L'indagine è partita dalla denuncia di un cittadino che nel febbraio scorso segnalava a Radda in Chianti le precarie condizioni degli alloggi in cui stavano alcuni stranieri, un appartamento fatiscente e altre carenze che lo avevano insospettito.

 

 

 

Galleria Fotografica

Web tv