BLOCK NOTES: VOLARE PIÙ IN ALTO, ANCHE SENZA RUOTA PANORAMICA

News inserita il 13-09-2019 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Tante idee ma nessuna di un livello culturale che faccia fare il salto di qualità

Tante idee – l'ultima in ordine cronologico quella della tre giorni in Fortezza e La Lizza del mercato europeo del commercio ambulante – ma nessuna di un livello culturale che faccia fare un salto di qualità ad una città come la nostra che ambisce di diritto a palcoscenici diversi. Intendiamoci va bene anche la tre giorni degli ambulanti europei con degustazione di paella, strudel e prodotti enogastronomici vari, accanto a diverse proposte artigianali e alla esposizione di ceramiche rare di provenienza inglese e bulbi e fiori olandesi, ma l'impressione che se ne ricava è che si preferisca comunque volare basso, a volte rasoterra, e che per darci l'idea di poter volare più in alto ci si debba accontentare della ruota panoramica installata alla Lizza dinanzi ai palazzi di piazza Gramsci e di fianco al grande albergo che sovrasta la curva del vecchio Stadio del Rastrello.
Io, mi ci sarò fissato, può darsi, ma mi aspetto che che la nostra Siena si inventi una rassegna libraria di grande richiamo internazionale come quella di Mantova, o una fiera antiquaria di prestigio, o un mostra di altissimo livello nei locali del Santa Maria della Scala che richiami a Siena, anche nei mesi autunnali ed invernali quel turismo nazionale ed internazionale che fa bene alla nostra economia e che ci può permettere di fare il necessario salto di qualità.
Non vorrei e lo dico fuori dai denti che ci si adagiasse solo su eventi come il Mercato sul Campo o la “Fattoria in Fortezza”, che hanno un loro perché ed anche un loro valore, ma che da soli non possono far alzare il livello socioculturale di questa nostra splendida città che avrebbe bisogno, magari accanto alle manifestazioni sopra dette, di iniziative e progetti di più ampio respiro.

Leggo che l'intero, o quasi, Consiglio Regionale della Toscana ha scritto all'Anas e alle strutture competenti del Governo al fine di riprendere, al più presto, tutti i lavori, riattivando cantieri e postazioni stradali per portare a termine l'indispensabile riordino della accidentata arteria della superstrada fra Siena e Firenze o se vi piace di più fra Firenze e Siena.
Una arteria aperta a quattro corsie, ma senza guardrail divisorio fra queste nel lontano 1967 e senza area di sosta e di pura emergenza...dopo i rimaneggiamenti che hanno permesso la costruzione dei guardrail, ma a scapito dell'ampiezza della sede stradale, avrebbe avuto bisogno di essere rifatta di sana pianta. Ma, visto lo stato degli atti e delle finanze, accontentiamoci allora di ottenere il minimo contrattuale di ammodernamenti. Voglio sperarci, così come voglio credere che prima o poi venga completata la Siena-Grosseto da unire, sempre prima o poi, alla Siena-Arezzo-Fano, ottenendo così una superstrada fra il Tirreno e l'Adriatico che, iniziata negli anni sessanta, stenta maledettamente a vedere la luce.
Qualche volta mi viene da pensare, ma cosa abbiamo fatto di male noi Senesi per meritarci questo stato di semi abbandono, per non parlare della strada ferrata ferma alla fine dell'ottocento ?!?

Roberto Morrocchi

 

 

 

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