«Il rilancio dell'agricoltura della Valdichiana passa attraverso il distretto irriguo e il biodistretto. Due realtà che devono andare di passo e sostenere le produzioni agricole di qualità ». È quanto sostenuto da Paolo Tamburini, presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno che ha preso parte al forum “La Valdichiana che vogliamo – dal distretto irriguo 42-43 al distretto biologico” organizzato dal comitato culturale Gens Valia di Valiano (Si) all'interno della Festa Laurenziana, al quale ha partecipato anche il Vicepresidente del Consorzio, Marco Betti. «Sono due le questioni essenziali del lavoro del Consorzio», ha detto Tamburini. «La prima è la difesa del suolo. È questo il compito principale per garantire la fruibilità del territorio sia agli agricoltori, sia a tutto il resto dei cittadini. Ma non meno importante è il secondo aspetto, la valorizzazione dell'agricoltura. In un'area di 70 chilometri per 20, l'agricoltura deve trovare le proprie specificità . L'agricoltura della Valdichiana, quella del distretto 42-43, ha bisogno di specificità in quanto non si può andare avanti con mais e coltivazioni per biomassa, ma occorrono produzioni tipiche, come gli ortaggi».
Il supporto per una agricoltura specializzata arriva dal Consorzio attraverso la distribuzione dell'acqua per uso irriguo, aspetto che l'ente ha in gestione da qualche mese e che coinvolge tutta la zona di competenza. «Garantiamo l'acqua al distretto 1 per la produzione di ortaggi – continua Tamburini – al distretto 21 per le coltivazioni frutticole e al 7 che si è specializzato in frutticole e ortaggi. Nel distretto 42-43 abbiamo un'area di 830 ettari, con 20 chilometri di condutture con 11 impianti di telecontrollo e 72 di distribuzione».
L'utilizzo dell'acqua del distretto irriguo, che distribuisce la risorsa che arriva dall'invaso di Montedoglio, è un modo per ottimizzare la disponibilità di acqua presente sul territorio. «È ora di dire basta ai pozzi. Nella sola Valdichiana ce ne sono oltre 60mila. La soluzione ottimale è l'integrazione tra la sfruttamento dei laghetti e l'acqua di Montedoglio». Tamburini ha anche tenuto a sottolineare come «la messa in sicurezza dell'ambiente sia un aspetto che si raggiunge con il concorso di tutti e che si deve continuare a far funzionare il rapporto tra Consorzio e Comuni». E in tema di difesa e tutela, «un ruolo importante lo possono svolgere i contratti di fiume. Con Legambiente abbiamo raggiunto un accordo per la gestione con progetti condivisi degli argini da parte dei proprietari dei terreni».
All'iniziativa era presente anche l'assessore all'Agricoltura del Comune di Montepulciano, Michele Angiolini, che ha sottolineato l'importanza di una agricoltura di qualità per il rilancio dell'economia agricola dell'area di valle. Qualità e biologico sono proprio i due elementi per il riequilibrio della valle rispetto al vino e alle coltivazioni di collina. E un ruolo fondamentale per questo rilancio può essere svolto dal distretto irriguo e dal biodistretto.