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A TREQUANDA LE CELEBRAZIONI IN ONORE DELLA BEATA BONIZZELLA

News inserita il 02-05-2025

Bonizzella Cacciaconti: dal 3 al 12 maggio, Trequanda festeggia la sua beata

Trequanda si prepara a vivere uno dei momenti più sentiti dell’anno. Dal 3 al 12 maggio il paese si riempie di emozioni, tradizioni e comunità per celebrare la Beata Bonizzella Cacciaconti, una figura speciale che da secoli è nel cuore di tutti.

Il momento più atteso sarà sabato 10 maggio alle 18, quando verrà aperta l’urna della Beata nella chiesa parrocchiale. Un gesto profondo e simbolico, che ci lega alle nostre radici. L’urna verrà poi richiusa lunedì 12 maggio alle 21:30, alla presenza delle autorità.

Trequanda: un programma ricco di eventi

Si parte sabato 3 maggio con un torneo di calcio al campo Caviglioni e, di sera, osservazioni al telescopio per guardare le stelle.

Domenica 4, alle 14:30, ci sarà il tradizionale pellegrinaggio a Belsedere: cammineremo insieme, poi merenda e Messa con Don Riccardo Personé.

Martedì, mercoledì e giovedì, ogni sera alle 21:15, ci ritroveremo per il triduo di preghiera: uno per le famiglie, uno per i defunti e uno per i giovani.

Venerdì 9 maggio, sempre in chiesa, alle 21:30 si terrà la Rassegna Corale “Beata Bonizzella”, un momento emozionante di musica e spiritualità.

Il sabato 10 maggio sarà pieno di appuntamenti: camminate, fitness, visite agli alveari, una conferenza sul miele a cura di Toscana Miele e perfino una dimostrazione di volo con rapaci. E alle 18, l’attesissima apertura dell’urna.

Domenica 11, alle 11:30, la Santa Messa e nel pomeriggio, alle 15:30, la processione per le vie del paese con la banda “La Folkloristica” di Bettolle. Poi ancora musica, tombola in piazza, spettacoli con fachiri e fuoco.

Lunedì 12 maggio, alle 11:00, la Messa sarà celebrata dal Cardinale Augusto Paolo Lojudice insieme ai sacerdoti della zona. E infine, alle 21:30, la chiusura dell’urna e un grande spettacolo pirotecnico nel cuore del paese.

Chi era Bonizzella?

Bonizzella Cacciaconti visse nel 1200. Rimasta vedova, si ritirò a Belsedere e si dedicò alla preghiera e alla carità. La sua storia è avvolta da mistero e miracoli. Nel 1500, alcune api svelarono il suo corpo incorrotto nascosto dietro un muro della chiesa. Aveva tra le mani un calice di cera fatto proprio da quelle api. Da allora, ogni anno, la celebriamo con amore e gratitudine.

 

 

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