Montalcino, capoluogo della val d’Orcia, uno dei paesaggi più apprezzati al mondo, affonda la sua storia in origini etrusche e romane. Fortezza medievale e importante città rinascimentale coinvolta nelle guerre di potere tra Siena e Firenze costituisce un incredibile bagaglio culturale fortemente radicato nel suo territorio agricolo. Tuttavia alla fine del secolo scorso, l’improvvisa e inaspettata fama del suo vino Brunello ha creato un profondo scollamento tra il territorio che lo produce e la città che, pur essendo un vero giacimento di beni culturali, di storia e tradizioni, non è in grado di proporsi in modo efficace sulla scena internazionale a fianco del suo vino. La città di Montalcino, distante dalle dinamiche economiche del suo territorio, perde il suo potere su di esso, si svuota di significato e il suo territorio rischia di perdere un’identità indispensabile per promuovere e rendere riconoscibile in modo duraturo nel mondo il suo mercato.
Compito dell’architetto Edoardo Milesi, con i professionisti dello Studio Archos (www.archos.it), è stato quello di cercare i luoghi dove ristabilire questa indispensabile sinergia, trasformare spazi inutilizzati in luoghi di relazione
Il complesso monumentale di Sant’Agostino (1.200 d.C.) era, fino a pochi mesi fa, uno di questi spazi. Uno splendido monumento ingombrante, d’intralcio alla fruizione della città. Un imponente volume muto, sordo e sconosciuto benché in pieno centro. Impenetrabile da sempre, prima come monastero, poi come seminario, poi ghetto per gli anziani, con la sua chiesa, dove molti cittadini si sono sposati e hanno battezzato i loro figli chiusa da anni solo per incuria. Il progetto ha cercato di orchestrare una serie di attività, necessarie e attese, che mettessero in gioco il riuso di questo impianto apparentemente inadatto a qualsiasi destinazione d’uso contemporanea, che potessero rendere questo gigante di pietra, grigio e monolitico, poroso alla vita dei cittadini di Montalcino e di conseguenza a quella dei turisti.
L’Officina Creativa dell’Abitare, emanazione dell’associazione Scuola Permanente dell’Abitare (www.scuolapermanenteabitare.org), sarà inserita in questo contenitore e avrà la funzione di incubatore culturale per la città di Montalcino in grado di offrire uno spazio aperto per seminari didattici internazionali incentrati su temi diversi: architettura, cucina, musica da camera, spettacoli di strada, enologia, design, arte…..e anche uffici di consulenza per la promozione del territorio; workshop residenziali, l’accademia del gusto, un caffè letterario e molto altro ancora.
Il recupero del complesso di Sant’Agostino così non ha riguardato solo i suoi muri, ma anche la cultura che pulsava al suo interno. Una cultura urbana basata sull’interscambio tra quello che si produceva dentro l’impianto e al di fuori di questo, in un moto costante di partecipazione. Il processo inclusivo che farà da paradigma alle azioni di OCRA sarà avviato in modo da suscitare stupore in tutti coloro che gli si avvicineranno, per questo dovrà possedere doti di spregiudicatezza, ma anche di semplicità, flessibilità e intercambiabilità.
Sabato 13 giugno alle ore 18,30 si apriranno le porte del Complesso di Sant’Agostino e della nuova sede della Scuola Permanente dell’Abitare con visita dei nuovi spazi, presentazione dei progetti in corso, aperitivo aperto a tutta la cittadinanza nel secondo chiostro e alle 21 il concerto per pianoforte nella Chiesa di Sant’Agostino, della pianista Sabrina Lanzi.
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