VITTORIO SGARBI AD ARE: "IL SINDACO VALENTINI NON HA SEGUITO I MIEI CONSIGLI"

News inserita il 02-07-2017 - Attualità Siena

Il critico d’arte ha parlato del Palio e dei drappelloni più belli (Antennaradioesse)

Sabato 1 giugno il critico d’arte Vittorio Sgarbi, spesso presente a Siena, ha parlato della nostra città e del Palio nella trasmissione pomeridiana condotta da Virna Quintini e Giulio Pasqui. “L’evoluzione dei drappelloni? Ne ho visti di belli, come quello di Adami, Cremonini o Mori – ha dichiarato Sgarbi -. Gli ultimi mi hanno un po’ irritato perché il sindaco mi ha chiesto dei suggerimenti, io gli ho consigliato i più adatti artisti fare per il drappellone e lui non li ha chiamati. Allora mi sono incazzato e comunico attraverso voi che ho trovato abbastanza irriguardoso che mi si chieda dei consigli vani. Sono sicuro che nessuno di coloro che ha fatto il drappellone negli ultimi tre anni sia migliore rispetto a quelli che ho suggerito io. Sarei felice se il sindaco mi desse delle spiegazioni”.

Il critico d’arte ha anche parlato del suo rapporto con il Palio: “Sono il non senese che è venuto più volte al Palio. Però ho un problema: odio i selfie, quindi ho smesso di andare nei luoghi dove non devo farne tre ma millecinquecento, che è il numero minimo se venissi al Palio. Quindi evito. Però ogni anno il Palio indica una potenza della memoria della tradizione di uno spirito di una città. Ogni anno mi scontro con una demente totale, che è stata ministro del turismo e che si chiama Brambilla, la quale rompe il ca**o. Io darei al Palio di Siena il riconoscimento dell’Unesco, spesso attribuito a processioni o feste popolari: sono il massimo sostenitore del Palio di Siena e della sua radice storica e psicologica. D’altra parte, non ho mai visto la Brambilla – o chi come lei – pensare di chiudere le corse automobilistiche perché ogni tanto muore un pilota. Voi siete vittima di un fanatismo legato a questo animalismo che cresce nella sensibilità nelle persone. Il primo pensiero legato a Siena, al di là della bellezza della città, è legato alla potenza della memoria della tradizione, vilipesa da una depensante che ha ritenuto di incriminarlo”.

Fonte: www.antennaradioesse.it

 

 

 

Galleria Fotografica

Web tv