UNA FINESTRA SU SIENA: BIANCA PICCOLOMINI DIVENTA VENERABILE

News inserita il 01-04-2016 - Attualità Siena - Rubrica Una finestra su Siena

​Papa Francesco, il 4 marzo scorso, ha autorizzato il decreto di riconoscimento delle virtù eroiche della nobildonna senese, Fondatrice della Compagnia di Sant’Angela Merici di Siena.


«Proprio due giorni fa una nostra concittadina, Bianca Piccolomini, è stata annoverata tra i venerabili, per le sue virtù eroiche. E’ la prova che i nostri santi non sono solo quelli del medio evo. Ella è stata eroicamente cristiana, nel modo in cui si è resa disponibile all’aiuto dello Spirito Santo e ne ha saputo riconoscere la presenza nella sua vita».

Con queste parole l’Arcivescovo Mons. Antonio Buoncristiani, lo scorso 6 marzo, durante una cerimonia in Duomo per le cresime dei ragazzi, annunciava il riconoscimento delle virtù eroiche della nobildonna senese, la quale così, da quel momento, ha ottenuto il titolo di venerabile. Il che vuol dire, in altre parole, aver compiuto il primo significativo passo nella “scala” che porta alla canonizzazione.

In pochi anche a Siena conoscono la storia di questa contessa appartenente alla nota famiglia senese di cui facevano parte, tra gli altri, anche due Papi: Pio II e Pio III. Una donna, la cui giovinezza è stata segnata da tristi lutti: la morte della sorella Emilia e del padre quando era ancora una bambina, e più tardi quella del fratello Pietro con il quale aveva condiviso molto del suo attivismo religioso e sociale.

Nata nel 1877, e cresciuta ricevendo una profonda educazione cristiana, in una società pervasa da un clima di grande rinnovamento sociale e religioso, grazie soprattutto alla spinta della Rerum Novarum, l’Enciclica “sociale” di Papa Leone XIII, Bianca, fin da giovane, aveva sostenuto attivamente il Conte Pietro, suo fratello, nella promozione sociale operata non soltanto all’interno delle loro tenute agricole, ma anche attraverso opere di beneficenza e caritative.

E’ per sua iniziativa che nascono, tanto per fare qualche esempio, la scuola agraria per i figli dei coloni, e vengono promosse l’assistenza alle parrocchie abbandonate e l’accoglienza delle madri nubili con i loro figli. Un grande attivismo il suo, orientato soprattutto nel sostegno ai più poveri e bisognosi della città, senza comunque mettere in secondo piano la fede e l’aspetto più spirituale della sua opera. Per Bianca infatti l’obiettivo principale è la fede; e la carità è la naturale conseguenza della fede, il suo aspetto esteriore.

La sua intensa e profonda vita spirituale quindi, basata su solide convinzioni religiose, sarà non soltanto la stella polare che la guiderà nel suo agire pratico, ma anche la spinta a maturare un desiderio di consacrazione a Dio, che sfocerà nel 1917 nella fondazione in Siena della Compagnia di S.Orsola, la Compagnia che S. Angela Merici aveva fondato a Brescia nel 1535 per giovani consacrate che continuavano però a vivere nelle proprie famiglie.


Definita da don Divo Barsotti «maestra di vita spirituale fra le più grandi che ha avuto l’Italia in questo secolo», Bianca Piccolomini ci lascia un cospicuo numero di scritti, per lo più sotto forma di missive indirizzate alle figlie spirituali della Compagnia nonchè a parroci e vescovi, più vari manoscritti, diari ed annotazioni a prevalente sfondo religioso. (Molti dei suoi insegnamenti sono stati raccolti nel volume edito da Cantagalli  e curato da Adriana Romaldo “La gioia di sentirsi un segreto di Dio”).


Con questo riconoscimento, si allunga così la lista dei “santi” senesi

Bianca Piccolomini Clementini infatti, va a fare compagnia ai vari Sant’Ansano, Santa Caterina, San Bernardino, San Bernardo Tolomei, ai beati Andrea Gallerani, Ambrogio Sansedoni e Anna Maria Taigi, tanto per citarne alcuni. I quali poi, insieme ai quattro Papi “figli” della città del Palio, (Alessandro III, Pio II, Pio III, e Alessandro VII), vanno a costituire una “compagine celeste” di tutto rispetto.


Andrea Verdiani

 

 

 

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