SIENA JAZZ, ANCORA INCERTEZZE SUL FUTURO: "A OGGI NESSUNA VERA RISPOSTA"

News inserita il 30-08-2023 - Attualità Siena

Parlano i docenti dopo l'incontro con sindaco Fabio e governance

Siena - Se ne parla da settimane: come purtroppo diverse grandi istituzioni senesi, anche Siena Jazz naviga in acque tempestose dopo che i vertici attuali, entrati in carica a maggio, ossia il presidente Di Cioccio, il direttore artistico Artese e il direttore amministrativo Cianti, hanno ventilato l'ipotesi di tagliare alcuni corsi che non sono quelli del triennio e del biennio accademico, bensì quelli di formazione musicale. Riguardano centinaia di ragazzi senesi che vogliono studiare uno strumento, o che vogliono entrare a far parte della prestigiosa, unica in europa, Peter Pan Orchestra, e coinvolgono sedici docenti che da anni lavorano per Siena Jazz.

Dopo aver invocato una riunione con il Sindaco Nicoletta Fabio e con la stessa governance, questo incontro c'è stato lunedì scorso. I numeri hanno parlato chiaro sulla diminuzione generica delle iscrizioni ma è purtroppo un trend che riguarda diverse scuole di musica e università italiane.
Artese ha illustrato il programma di analisi che conduce dal suo arrivo per stilare un piano di rilancio, mentre Cianti ha fatto presente che siamo intorno al 20 per cento di diminuzione delle iscrizioni, ma ciò non riguarda solo i corsi preaccademici. I docenti fanno presente in modo molto emozionale che la scuola è da oltre cinquant'anni una importante realtà del mondo culturale senese conosciuta peraltro nel mondo e che porta il nome di Siena in tutti i paesi e tra i grandi appassionati di jazz. Non solo: se ne parla nelle maggiori riviste di jazz e vi sono studenti internazionali che ogni anno scelgono i corsi accademici del Siena Jazz.

Qualche giorno fa è stata aperta una petizione, partita da un musicista senese, che in tre giorni ha raggiunto più di mille firme, che fa appello al sindaco Fabio per salvare i corsi e chiede anche le dimissioni dei vertici dell'accademia musicale.
Nonostante i molti appelli, telefonate e mail, la dirigenza non ha mai risposto o ribattuto alle richieste dei docenti, e questo di lunedì è stato l'unico incontro in queste settimane, incontro peraltro che non ha risolto i dubbi.
Anche quest'anno, solo una settimana fa, sono stati riconfermati 300 mila euro da parte della Regione Toscana contro i 400 mila dell'anno passato, poi l'accademia può contare sui fondi del Comune di Siena che stanzia anche quest'anno 610 mila euro. I docenti e anche i componenti del CDA esprimono quindi dissenso per quanto riguarda l'ipotesi ventilata di sospendere i corsi di formazione musicale e i corsi Pre Afam. Alcuni docenti tra cui Romina Capitani, Franco Fabbrini, Fabrizio Bai hanno espresso grande dissenso per questa opzione, sottolineando il valore che questi hanno per la città di Siena.

''In realtà alla riunione non ci è stato detto niente - commenta Fabrizio Bai, direttore della Peter Pan Orchestra -; non ci hanno dato risposte e ancora non sappiamo se avremo un lavoro a Siena Jazz per il prossimo anno accademico. E' una situazione frustrante". E aggiunge: ''Ringraziamo per la disponibilità sia la governance, sia il Sindaco Nicoletta Fabio, anche per le sue parole del comunicato e per il suo interesse, siamo contenti di aver potuto ascoltare i numeri e la situazione delle iscrizioni e dei finanziamenti, ma questa incertezza continua e siamo già a settembre. Noi docenti, e siamo in sedici, dobbiamo iniziare a programmare il lavoro in diverse scuole e i corsi del prossimo anno e non possiamo farlo data la situazione. Speriamo che l'incertezza si sblocchi, che i nostri corsi siano confermati e che riusciremo a procedere con il nostro lavoro''. Bai sottolinea poi l'immediata necessità di fare una campagna pubblicitaria mirata a far conoscere Siena Jazz con tutti i suoi aspetti, i corsi, i seminari.

''Riteniamo che fare la giusta pubblicità per promuovere Siena Jazz in toto, quindi tutti i corsi sia accademici che quelli per i ragazzi e per la preparazione alla Peter Pan Orchestra, potrebbe aumentare le iscrizioni''.
Bai ha sottolineato di nuovo che prima poteva contare su altri docenti per la Peter Pan, oggi è rimasto da solo dopo i tagli effettuati, e questi significa che nonostante vi siano molte richieste non è possibile con un solo insegnante accettare le iscrizioni di un numero di ragazzi superiore a 15/18. Comunque questi corsi appaiono quelli in migliori condizioni economiche.

Ha parlato anche Vincenzo Ialongo unico consigliere della Provincia per il CDA, che ha ricordato la storia di Siena Jazz e il lavoro fatto dal fondatore e per decenni direttore artistico Franco Caroni, che 50 anni fa ebbe la visione di lanciare una scuola di Jazz oggi famosa in tutto il mondo: Caroni, Mangia d'oro nel 2009, ''estromesso dalla precedente amministrazione che ha fatto intendere che il Siena Jazz e il suo centro studi Polillo è altro che una accozzaglia polverosa di oggetti poco interessanti''. Auspicato anche il reinserimento in qualche veste di Franco Caroni che ha innegabilmente avuto delle mancanze nella gestione precedente, come sottolineato dai numeri esposti, ma che ha portato Siena Jazz ai livelli di grandezza noti nel mondo.

Franco Fabbrini, altro noto docente da oltre vent'anni del Siena Jazz ha sottolineato l'amore incontrastato dei docenti per questa scuola, ma anche le incongruenze di uno statuto approvato dalla giunta De Mossi che non è allineato al 3° settore e che potrebbe mettere a rischio la validità dei corsi al fine del loro riconoscimento AFAM. Ha poi ricordato che nel 1981 Paolo Fresu si è diplomato al Siena Jazz e dall'anno dopo ne è divenuto docente.
Tra i molti interventi ha parlato anche la docente Romina Capitani che ha sottolineato l'aspetto umano oltre che professionale dell'Accademia Nazionale del Jazz.

Capitani, che lavora qui da più di dieci anni, ha esaltato la parte emotiva, umana, il bellissimo clima e la preparazione che i ragazzi ottengono in questo centro di eccellenza. Ribadendo che anche se in venti anni gli stipendi sono rimasti gli stessi, 20 euro lordi all'ora, i docenti rimangono e lavorano per portare avanti la scuola che amano con tutto il cuore. Ha descritto il Siena Jazz come ''la nostra casa'' e ha fatto un appello alla governance, dicendo che i docenti sono esperti di musica e non di bilanci, ''Questa è la nostra scuola, è fatta da noi, dalle persone che ci insegnano, dai ragazzi che vengono qui a studiare, dai nostri gruppi di musica d’insieme, dai nostri studenti. E’ un polo culturale dove noi ci incontriamo, facciamo e scriviamo musica, dove noi e i nostri allievi registriamo dischi - ha detto nel suo intervento -. Questo posto è nostro e degli studenti, noi siamo quelli che tengono in vita questo posto, è un’Università libera e aperta a noi musicisti indipendentemente da chi c’è alla guida di quest’istituzione, perché nessuno ci può mandare via, perché questo posto noi lo possediamo, lo rendiamo vivo, nostro, lo amiamo, è la nostra casa.''

''È compito della Governance trovare un modo per avere altri fondi, per amministrare i soldi che con il contributo della regione Toscana e del Comune di Siena sono destinati anche ai nostri corsi'', ha detto Romina Capitani, che insegna anche ai corsi accademici. ''Non dovete chiedere a noi come risolvere buchi di bilancio, è il vostro lavoro. Noi non siamo esperti di bilanci e numeri, siamo esperti di musica, di insegnamento, noi amiamo il nostro lavoro e la scuola esiste perché grazie al nostro impegno negli anni abbiamo contribuito a farla crescere, a portare dentro allievi che ci chiedevano lezioni private. E noi li abbiamo indirizzati qui. A iscriversi a questi corsi, perché noi vogliamo che si crei e continui a esistere una comunità, un polo culturale vivo, dove crescano i musicisti e il pubblico di domani, un pubblico che vada ai concerti, vada a teatro''.
Romina Capitani sottolinea l'importanza e il ruolo culturale di Siena Jazz in un mondo sempre più fatto di social e di comunicazione a distanza. La formazione offerta può creare a Siena ''una generazione che impari a suonare uno strumento e per la quale si costruisca un’alternativa alla tv e alla vita fatta di social, di video su Tik Tok e YouTube, un’alternativa alla deriva culturale che sta danneggiando il nostro paese e anche per contribuire alla formazione di una coscienza critica nelle nuove generazioni. Per questo noi siamo qui oggi, a portare la nostra testimonianza di docenti e musicisti.''
E poi conclude citando le parole dell'ex presidente Giannetto Marchettini che si è dichiarato contrario alla chiusura dei corsi CFM.
Marchettini ha detto: "Io non avrei tagliato quei corsi, non comportano grandi costi, ma hanno un grande valore per la città".
Il prossimo step in attesa di risposte sarà il 1 settembre con l'interrogazione di Anna Ferretti del PD che chiede delucidazioni su molte cose riguardanti Siena Jazz, lo statuto, e i corsi ancora non confermati per il prossimo anno accademico.

Annalisa Coppolaro

 

 

 

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