SIENA, CITTÀ VUOTA E SOLITUDINE TRA UN PALIO E L'ALTRO

News inserita il 19-07-2023 - Attualità Siena

Abitudini vecchie e mai tramontate, in attesa del 13 agosto 

Abitudini vecchie e mai tramontate ci vedono aderire al fuggi-fuggi tra un Palio e l'altro. Nella città medievale si assiste allo svuotamento di questo posto, il cui tempo è scandito con la lentezza di mondi antichi.

Non un'auto per le strade più transitate, non un cliente nel bar di periferia, tavoli e sedie vuote, spritz inesistenti, fogli di giornale al vento le cui pagine girano solo se c'è quell'alito di vento inusitato, dopo le diciotto e trenta.

Il primo vecchietto esce solo dopo le diciannove, sfavillanti commesse nei negozi del centro, con l'aria condizionata “a palla”, ti guardano con lo sguardo truce: “tu che ci fai nel mio negozio? Proprio qui dovevi venire?” (immaginando improperi mentali mischiati di sorriso ipocrita). In Piazza del Campo tavolini a schiera fino ai colonnini...tante volte lo straniero da spennare non trovasse posto con il suo calice da duecento euro.

A proposito, nei libri di storia leggeremo che per far stare qualche tavolo in più, fuori dai locali di ristorazione, c'è voluto un virus! Da spiegare ai posteri non sarà facilissimo.

Nel frattempo angoli di Fortezza, rianimati e non, rischiano di farvi sentire vivi con aperitivi e musica: non diciamolo troppo forte altrimenti qualcuno si impaurisce...

Siena è il luogo dove non esiste troppa fretta, né in senso buono né in senso cattivo, è la città di chi vede il verde al semaforo e rallenta per aspettare il rosso, come se passare velocemente fosse una forma di sfacciataggine non consentita ad una cittadina tranquilla.

Mai passare con due auto parallele in una larga rotonda, pur se consentito verso direzioni diverse, verreste guardati e apostrofati con offese introvabili perfino nel vocabolario.

La reattività non fa certo parte del nostro DNA, l'ultima volta che abbiamo reagito velocemente alla storia fu dopo il millecinquecento, fuggendo a Montalcino per la fine della repubblica imposta dai fiorentini.

Vezzi e caricature di un popolo che ha del buono e “dell'addormentato”. E se qualcuno ha un'iniziativa sorprendente, solitamente non vede i suoi natali in questo luogo.

Piscine comunali per allietare il caldo? Mah! Niente di speciale, forse meglio qualche resort nelle Crete o nel Chianti, per quel turismo lento e di qualità che può ancora spostare somme di denaro importanti. Scorci di Val d'Orcia mai tramontata, momenti sognanti per pellicole importanti.

Nella città del Palio false pietre serene per la scarpa cittadina; qualche gelato in più, quello sì; stranieri spaesati in via dei Pellegrini guardano sbigottiti architetture antiche e si interrogano sulla sana follia di questa conservazione.

Chi prova a chiedere indicazioni in un italiano storpiato, chi crede che tutti siano americani, chi crede che il tedesco sia la migliore lingua, chi ritiene che l'olandese non sia così incomprensibile, chi pensa che meglio dei francesi non ci sia nessuno, ma noi ci teniamo la lingua di Dante e più che mai quella di Cecco!

Con qualche “strambottolo linguistico” anche il contradaiolo più verace riesce a dare indicazioni: per mangiare, le strade sono tutte buone!

Il resto del popolo senese si vede suddiviso fra gli stabilimenti balneari di Follonica e Castiglione della Pescaia, al massimo Principina o le Rocchette, cioè le colonne d'ercole del repubblicano senese.

Strani quegli esseri che prediligono la costa adriatica o quel lontano sud, allora meglio la Grecia o la Croazia...almeno non appartengono a contrade nemiche.

Il 13 agosto è ancora lontano ma qualcuno trama fra mucchi di biada e di avena, tra finti tufi e ghiaie per quadrupedi lucenti, il frastuono ritornerà trionfale e la città sembrerà viva come non mai per terminare il suo ultimo inganno il 16 di agosto!

Buone vacanze popolo della balzana!

Simone Benvenuti 

 

 

 

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