Il titolo risale sopra due miliardi.
Grande rimbalzo del Monte dei paschi in Borsa, che guadagna il 43% e risale sopra due miliardi, mentre l'attenzione di tutto il mondo economico è sul dialogo Governo-Europa sulla bad bank. Mps ha fondamentali forti e grande liquidità. Sta cercando di irrobustirsi". Ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan intervenendo a 'Uno mattina'. Alla domanda se c'è il rischio di svendita Padoan aggiunge: "l'obiettivo di Mps è rafforzarsi, rafforzare il capitale e resistere meglio alle turbolenze". Ieri ha sollevato l'attenzione della Consob, un ordine di vendita all'ultimo minuto della seduta di Borsa per ben 15 milioni di azioni della banca senese, a qualsiasi prezzo. Ordine poi non andato a buon fine. C'è attenzione anche sul possibile risiko con acquirenti alla finestra per la banca senese. All'orizzonte non c'è nessun compratore del Monte dei Paschi di Siena e in Borsa non si placa la caduta libera. Nell'ennesima giornata nera dei mercati finanziari, Mps ieri è stata ancora una volta la protagonista in negativo di Piazza Affari con un tonfo del 22% a 0,64 euro. E così, dopo una raffica di sospensioni al ribasso e scambi comunque sostenuti (pari al 2,6% del capitale), il titolo ha ridotto ulteriormente la propria capitalizzazione a 1,87 miliardi di euro, ovvero a meno di un quinto del patrimonio netto (a fine settembre pari a 10 miliardi). A nulla son servite, quindi, le rassicurazioni arrivate dal Ceo, Fabrizio Viola, che ha ribadito l'obiettivo di ridurre le sofferenze. A gettare acqua sul fuoco anche il numero uno del fondo Algebris, Davide Serra, che ha ammesso di aver iniziato a investire sul debito del Monte. Mps è "una banca solida", ha detto a Davos, ma sta pagando "l'instabilità dei mercati finanziari globali e il panico a livello retail, creato con l'intervento sulle quattro banche a novembre. Il mercato pensa che tutte le banche italiane possono fare la stessa fine. E' una follia". Sul fronte del risiko, invece, non si vede ancora nessuno alla porta così come non esiste l'ipotesi di un salvataggio targato Palazzo Chigi. Il Ceo di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha escluso infatti sollecitazioni da parte del governo a intervenire sulla banca toscana, mentre il numero uno di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha negato in modo categorico un'integrazione con Siena o con un'altra banca. Anche perché "lo scopo principale del mio operato è creare valore e così non si creerebbe valore". Al tempo stesso le indiscrezioni che ipotizzano un matrimonio tra Ubi e Mps non trovano il consenso degli analisti: secondo Equita infatti "un'eventuale offerta di Ubi per Mps aumenterebbe il profilo di rischio" dell'ex popolare e "peggiorerebbe l'asset quality ponendo quesiti importanti sui coefficienti patrimoniali". Intanto, però, la banca prosegue nella ricerca di liquidità proprio in queste ore sta collocando sul mercato una cartolarizzazione da 1,62 miliardi con sottostante contratti di leasing a Pmi e privati originati dall'istituto.
Fonte: www.toscanatv.it