LA TORRE DEL MANGIA, IL BATTITO CARDIACO DEI SENESI

News inserita il 11-08-2021 - Attualità Siena

L'edificio imponente ed elegante di Piazza del Campo

Ed è questo il momento, in questo difficile periodo che stiamo attraversando, di parlare della Torre del Mangia, colei che scandisce le ore, con ogni singolo rintocco, dei senesi e non.

Dire che è bellissima è un eufemismo, è riduttivo, essa infatti è magnifica nella sua possenza e nella sua altezza.
La Torre del Mangia è la torre civica del palazzo comunale ed è tra le torri italiane più alte con i suoi 88 metri. Secondo quanto scritto da Ranuccio Bianchi Bandinelli, la Torre del Mangia, pur partendo da una levatura del terreno più bassa, raggiunge la stessa altezza del campanile del Duomo di Siena, questo per simboleggiare il raggiunto equilibrio tra il potere celeste e quello terreno, senza che nessuno dei due superi e si imponga sull'altro. E questo è sempre stato l’equilibrio tra sacro e profano che hanno ricercato i senesi in ogni manifestazione, soprattutto nel Palio, momento per noi senesi sublime e imperdibile.
I primi architetti incaricati di realizzare la torre furono i perugini Minucci di Rinaldo e suo fratello Francesco.
Un altro documento del 1341 chiama in causa per la realizzazione anche Lippo Memmi, famoso pittore e cognato di Simone Martini, al quale venne dato il compito di rendere l'edificio più imponente e raffinato delle altre torri che si ergevano per le vie della città: fu lui che realizzò il progetto del particolare coronamento che “spezza” la lunga canna in mattoni. I lavori non durarono a lungo: è del 1348 un documento che delibera la fusione della “champana nuova … de' Signori Nove" da collocare sopra la torre, operazione posticipata però di un anno a causa delle ingenti vittime della peste che non risparmiò la città.
E perché questa torre si chiama “Mangia”? Il popolo senese è sempre stato abituato a dare dei soprannomi (ne è un caso il nome di battaglia che viene dato al fantino che dovrà correre il Palio); non fu escluso da tale consuetudine uno dei primi campanari adibiti a scandire le ore, tale Giovanni di Balduccio, "mésso dei Signori Nove", noto per i suoi sperperi e i suoi vizi legati soprattutto alla cucina. Tale fama gli valse il soprannome di "Mangiaguadagni" o, più semplicemente, "Mangia". Il lavoro di campanaro non gli durò a lungo visto che nel 1360 venne subito installato il primo orologio meccanico. Quando poi nel 1400 Don Gasparo di Simone degli Ubaldini (famoso al secolo per l'orologio del Rialto a Venezia, di Orvieto e di Città di Castello) ne rifece i meccanismi, vi associò un automa per battere le ore sulla campana al posto del Balduccio. Il popolo senese conservò il nomignolo di "Mangia" anche per l'automa meccanico che l'aveva sostituito, anche in considerazione delle ingenti somme di denaro che venivano versate per i numerosi interventi di manutenzione e restauro dell'orologio e dei suoi complicati meccanismi.
Questa, molto in breve, la storia della Torre del Mangia. I suoi rintocchi, prima di ogni Palio, fanno salire i brividi, non lasciano scampo al respiro che affannoso si adatta al suono e al battito di Sunto… tutto in una sincronia perfetta, all’unisono, due orologi che battono forte, battono per Siena.

Chiara Lenzini

 

 

 

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