La ricerca internazionale pubblicata in copertina nella prestigiosa rivista Environmental Science Nano
Una ricerca recente pubblicata sulla rivista "Environmental Science Nano" della Royal Society of Chemistry ha esaminato l'impatto delle nanofibre di cellulosa sull'ambiente marino, concentrandosi sui mitili come indicatori della qualità dell'ambiente marino.
Il lavoro è stato condotto da due gruppi di ricerca: l'OSCMLab del Politecnico di Milano e l'EcoBiomLab dell'Università di Siena, in collaborazione con l'Instituto de Ciencias del Mar di Barcellona.
Lo studio ha analizzato due tipi di nanofibre di cellulosa, ossidate e non ossidate, per valutare il loro impatto ecotossicologico sui mitili mediterranei e stabilirne la sicurezza per l'ambiente marino.
La nanocellulosa sempre più sicura per i nostri mari, le evidenze da uno studio condotto su mitili
I risultati hanno mostrato che le nanofibre di cellulosa possono influenzare la risposta immunitaria e la funzionalità delle branchie dei mitili a causa di interazioni fisiche come l'adesione superficiale. Tuttavia, non sono stati osservati effetti tossici che mettano a rischio la sopravvivenza della specie né condizioni di stress che possano alterare la risposta ai cambiamenti ambientali.
La ricerca ha anche escluso cambiamenti significativi nel pH e nella salinità delle acque marine a seguito del rilascio delle nanofibre, simili agli scenari realistici come il trasporto tramite reflui di depurazione nelle aree marine costiere.
I ricercatori sottolineano l'importanza di ulteriori studi per valutare il rischio ecologico delle nanofibre di cellulosa considerando tempi di esposizione prolungati e condizioni di stress multiple, specialmente nelle aree marino-costiere del Mediterraneo.
Allo stesso tempo, lo studio apre la strada a un utilizzo responsabile delle nanofibre di cellulosa in vari settori industriali, come cosmetici, cartari, imballaggi, vernici, edilizia e industria automobilistica, promuovendo applicazioni sostenibili di questo materiale.
