Le “hit” di promesse per l’anno venturo
Magici colori, fatti di fuochi di artificio, riempiranno i cieli di Siena tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio 2016.
E, come si suol dire, "anno novo, vita nuova": ci sarà chi desidera perdere qualche chilo iscrivendosi in palestra, chi si riprometterà di leggere più libri, di studiare di più per assicurarsi almeno un sei a latino, chi cercherà un figlio, chi si prometterà amore eterno.
Insomma, quando salutiamo l’anno trascorso in qualche modo vorremmo che quello che viene ci porti quel qualcosina in più che al momento ci manca, che siamo sicuri ci renderà più felici, anche se alla fine bisognerebbe sempre ricordarci di non aspettare che un evento esterno rassereni le nostre esistenze: sarebbe sicuramente meglio riconoscere di poter stare "abbastanza bene" nel momento stesso in cui ci accorgiamo di vivere.
Alla fine però di un po’ di "leggerezza" ne abbiamo decisamente bisogno e quindi vediamo quali sono le "hit" di promesse per l’anno venturo che abbiamo raccolto in un’intervista a trenta senesi:
Al primo posto, indipendentemente dalla Contrada, tutti desiderano avere la possibilità di vincere di Palio, di riprovare l’ebbrezza di vedere il cavallo primo al bandierino per poi esultare, sorridere, ridere e piangere…insomma far esplodere in un cocktail di espressioni tutte le emozioni per troppo tempo nascoste. E questo, si sa, è il sogno di ogni senese: vedere i propri colori trionfare dopo una corsa irrefrenata ed intramontabile.
Al secondo posto chi non ha trovato un lavoro con una buona retribuzione, spera proprio che con l’anno in arrivo abbia la possibilità di realizzare quello che non è un sogno e non lo dovrebbe mai essere, ma un diritto sancito dall’articolo 1 della Costituzione italiana. Questo "secondo posto", in realtà non è che il "primo posto", perché senza di esso tutti gli altri desideri non hanno motivo né possibilità di esistere.
Al terzo posto ci sono i chili da perdere! Ed eccoci, tutti ci sentiamo chiamati in causa, magari abbiamo visto quel vestito elegante o una bella giacca e siamo convinti che dimagrendo un po’ sicuramente attireremo lo sguardo dei passanti, rafforzando la nostra immagine e l’idea che abbiamo di noi.
Ed eccoci poi al quarto posto e qui arriva la macchina nuova: c’è chi è sui venti anni e desidera un’auto sportiva, veloce e con una linea di un certo appeal. Poi c’è chi, invece, avendo una famiglia, si concentra sulla cosidetta "auto familiare", adatta a caricare passeggini, culle e valige in caso di vacanze. E qui gli uomini si sbizzarriscono: cominciano a parlare di Taeg, di finanziamenti, cerchi in lega o no, navigatore satellitare e radio incorporata, tappetini in pelle o in gomma. Questo il mondo maschile e in questo caso la donna non può che annuire di fronte a tutte quelle cose del tutto estranee al suo immaginario.
Questo un quadro generale realizzato intervistando trenta persone (quindici uomini e quindici donne) che innalzeranno i calici al 2016 con queste speranze, ma coma sappiamo i desideri sono infiniti, e, in fondo, che male c’è nel sognare?
Chiara Lenzini