"Dare gambe alle idee e trasformarle in bottega" ha commentato il Presidente della Regione Toscana.
Un pizzico di creatività, la tecnologia da cui lo sviluppo non può prescindere, l'essere globali ma radicati sul territorio allo stesso tempo, piazza e snodo per tutti, studenti e giovani, artigiani e imprenditori. Ecco il Santa Chiara Lab, il laboratorio della creatività e dell'innovazione dell'Università di Siena inaugurato meno di tre settimane fa, uno spazio di contaminazione dove alle idee si mettono le gambe e diventano prototipi. Oggi pomeriggio, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, accompagnato dalla vice presidente Monica Barni, lo ha visitato, esprimendo apprezzamento e plauso per il progetto dell’Ateneo, mostrando vicinanza e sostegno all’idea di creare a Siena un centro di riferimento che promuova opportunità e sia motore di sviluppo per i giovani, le imprese e il mondo del lavoro.
Il Santa Chiara Lab è uno spazio laboratoriale, espositivo e di dialogo multidisciplinare al servizio della progettualità, finalizzato a promuovere la socializzazione fra studenti e l’acquisizione di competenze trasversali, l’occupabilità dei giovani e l’innovazione in tutti i campi. A disposizione degli studenti e della città uno spazio di 3200 metri quadri, all'interno di una vecchio monastero, in una struttura concepita in modo del tutto innovativo, in via Valdimontone 1, che vuole essere una vera e propria officina delle idee, dove attraverso l’ibridazione fra saperi potranno prendere vita nuovi progetti ideati dai giovani. Spazi di co-working; fab lab con strumentazioni innovative e all’avanguardia a disposizione dei maker (stampanti 3d, frese, laser cutter…); accesso a specifici database e alle maggiori banche dati finanziarie, economiche e accademiche mondiali per dar vita a idee di impresa; laboratori a carattere ingegneristico e umanistico contaminati con le tecnologie; spazi espositivi e artistici e luoghi di socializzazione e incontro, che daranno l'opportunità ai giovani in modo trasversale, di trasformare le idee in saper fare. Si progettano serre casalinghe controllate via web ed arredi, protesi per arti mancanti e giardini verticali, si riproducono reperti archeologici spaziando, in una voluta contaminazione di discipline, dalla sostenibilità all'agrifood, dalla cultura e il turismo alla salute. Quella di Siena è l'unica università in Italia ad avere un centro di questo tipo, uniti nel mondo attraverso un network internazionale.
"E' una realtà che non conoscevo, di simili proprio non ne avevo viste – sottolinea e confessa Rossi – Il senso di questo mio viaggio nelle diverse zone della Toscana è proprio questo: un giro di governo per raccogliere esperienze e idee, scegliere le migliori e scommetterci sopra, assieme e d'accordo con i territori, le risorse, purtroppo sempre più esigue, della Regione, affinché quei progetti diventino un contributo allo sviluppo e un'occasione per guardare avanti e non stare fermi".
Il tema dei FabLab in fondo era già nell'agenda della seconda legislatura di Rossi. Lo scorso ottobre la giunta ha approvato un progetto, "A bottega di invenzioni", che prevede la realizzazione di FabLab corner nelle scuole toscane, partendo da 35 istituti già inseriti ne "La rete di scuole dei laboratori del sapere scientifico". La giunta ci ha investito 160 mila euro, altri 25 mila li hanno aggiunti le scuole coinvolte. E poi c'è tutta la partita dei fondi europei per la ricerca e il trasferimento tecnologico, con la cui la Regione sostiene l'innovazione.