CAPORALATO IN TOSCANA, 11 ARRESTI TRA PRATO E IL CHIANTI

News inserita il 13-10-2016 - Cronaca Siena

Operazione «Numbar Dar» contro lo sfruttamento di cittadini extra comunitari.

Undici misure di custodia cautelare, di cui cinque agli arresti domiciliari, sono state eseguite all’alba dalla polizia di Prato nell’ambito dell’operazione «Numbar Dar» contro il caporalato e lo sfruttamento di cittadini extra comunitari. L’inchiesta era partita la scorsa primavera, quando due migranti ospiti di una struttura del centro storico di Prato denunciarono la situazione di sfruttamento alla quale venivano sottoposti: condotti nel Chianti, al lavoro per 12 ore al giorno, con paghe da fame. Oggi l’inchiesta si avvale dell’approfondimento della Guardia di Finanza pratese, spostando il fuoco dell’indagine anche sulle aziende con sede nel Chianti. Sotto sequestro un’azienda vinicola di Tavarnelle. Arrestati i proprietari e un pakistano che faceva da caporale, procacciando lavoratori provenienti soprattutto dall’Africa. Il sostituto procuratore Antonio Sangermano, titolare del fascicolo, aveva già indagato 12 persone, quasi tutti di nazionalità pachistana. Il principale accusato del primo filone di inchiesta era Tariq Sikander, ritenuto il deus ex machina assieme alla moglie, reclutava decine di richiedenti asilo per farli lavorare. Oltre alle 11 misure cautelari, la polizia stamane ha effettuato vari sequestri preventivi di quote societarie e numerose perquisizioni a italiani e pachistani.

 

 

 

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