BLOCK NOTES: MONTE DEI PASCHI NELLA BUFERA SI RIPARA CON L'OMBRELLO ROTTO

News inserita il 22-12-2016 - Attualità Siena

Il piano per il famigerato nuovo aumento di capitale da cinque miliardi resterà nel libro dei sogni.

Mentre scrivo mi pare chiaro che il piano proposto da Morelli per il famigerato nuovo aumento di capitale da cinque miliardi resterà nel libro dei sogni. Ci resta perché non si è stati in grado di trovare sul vasto mondo finanziario mondiale un investitore esterno sul quale ancorare l'ardita manovra. E' grave che si sia volatilizzato lo sceicco del Qatar, ma è stato gravissimo tirarlo in ballo dandolo in pasto per certo a stampa e possibili investitori. Insomma nella bufera che impazzava anche Falciai e Morelli si stavano riparando con un ombrello rotto.

Nella vicenda sono da elogiare i Montepaschini, quei lavoratori che hanno lottato con coraggio, cuore e passione, per giorni e giorni, e che cercavano di raggiungere il budget della conversione delle obbligazioni in azioni.

Loro in appena due giorni hanno raggiunto la quota di 2 miliardi e mezzo di euro e hanno fatto in pieno il loro dovere. Con abnegazione e qualche sacrificio. Certo stavano difendendo la Banca e il loro posto di lavoro, ma lo hanno fatto sfoderando quella appartenenza alla tanto decantata “montepaschinità” che sembrava un ricordo dei tempi andati.

A loro, a questi lavoratori del Monte dei Paschi di Siena, va il mio GRAZIE  insieme all'augurio che il Decreto Governativo dispieghi presto i suoi benefici.

20 miliardi non sono noccioline, ma trovo sacrosanto che uno Stato serio intervenga per salvare un sistema bancario strutturalmente forte che le norme di Basilea e i gli assurdi e catastrofici test della BCE hanno messo in ginocchio. I soliti demagoghi del no e del “tanto peggio tanto meglio” che si sono distinti anche alla Camera e al Senato con i loro sproloqui, si dimenticano di proposito che Francia, Spagna, Germania e compagni bella erano già intervenuti con aiuti di Stato vicini ai 600 miliardi per mettere in salvo le loro Banche.

E guardate che senza un sistema bancario efficiente non c'è ordinamento in grado di andare avanti...a meno di non tornare alla economia dello scambio di generi di prima necessità.

Il problema serio, serissimo, è stato che mentre gli altri mettevano il fieno in cascina noi – leggi Governi Monti, Letta e in parte Renzi – siamo rimasti sull'albero a cantare sostenendo che le nostre Banche erano comunque forti!

La nazionalizzazione, perchè di questo si tratta, ci mette per ora in salvo, ma mettiamoci bene in testa che lo Stato non potrà restare al vertice della Banca per un tempo indefinito.

Le norme vigenti europee lo costringeranno a trovare in tempi relativamente brevi un nuovo proprietario. Dio non voglia che si proceda ad uno spezzatino dell'attività bancaria del Monte, perché dopo aver perso il “Babbo” perderemo tutta o quasi la famiglia.

Siena si ritroverà con una splendida sede storica, qualche ufficio e poco più.

In tutta la vicenda la Fondazione ha brillato per la sua assenza e per l'assoluta mancanza della pur minima idea. Mi chiedo, ma Clarich c'è o ci fa? E cosa ci stanno a fare ii suoi Consiglieri di cartapesta?

Chiudo con gli auguri di un Buon Natale e di un 2017 appena appena migliore di questo incredibile 2016. Lo faccio con tutto il cuore, sperando che il patto per il lavoro a favore soprattutto dei nostri giovani veda riuniti allo stesso tavolo tutte le Istituzioni e le Rappresentanze di tutte le categorie.

Ma con l'intento di cooperare e collaborare. Non ci sono più gli spazi per rinfacciarsi i “io l'avevo detto” e le colpe. I cittadini sanno come stanno le cose e i Tribunali hanno le carte in mano per colpire giudizialmente chi ha compiuto questo sfracello.

Se non ora quando? Leggo che Siena è al secondo posto in Toscana per l'utilizzo degli stramaledetti “voucher”. Ci vogliamo muovere o no?

Roberto Morrocchi

 

 

 

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