BLOCK NOTES: MONTE DEI PASCHI, DOVE SONO I DIRIGENTI?

News inserita il 15-01-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Il titolo in Borsa è in picchiata, ma Viola e il Presidente non dicono una parola, non rilasciando una intervista o una dichiarazione di intenti che faccia un minimo di chiarezza.

Se parliamo di comunicazione, i vertici della Banca Monte dei Paschi si meriterebbero un quattro meno meno. Da mesi il titolo in Borsa è in picchiata, ma Viola e il Presidente non fanno una piega...anzi una parola, non rilasciando una intervista o una dichiarazione di intenti che faccia un minimo di chiarezza sullo stato dell'arte, sui progetti e sulla Banca in generale.

Meno male che Renzi ci mette la faccia e rilascia, Lui, una dichiarazione  "Monte dei Paschi e Carige – l'altra banca italiana nell'occhio del ciclone mediatico – sono da tempo sottoposti a processi di risanamento. Immagino che avranno sicuramente un futuro davanti a loro molto importante".

Se lo dice il Capo del Governo, sbilanciandosi in ottimismo, anche il vostro commentatore è portato a vedere di colore rosa il bicchiere nel quale sguazza il Monte. Resta il fatto che la comunicazione della Banca è ai minimi storici. Una pena...

Certo in pochi mesi l'ennesimo aumento di capitale effettuato si è, come dire, volatilizzato.

C'è chi ha parlato della necessità di tornare al mercato con una nuova operazione sul capitale e chi invece ritiene che la solidità della Banca non sia assolutamente in discussione.

Gli scenari sono diversi e tuttora aperti. C'è chi ha visto una speculazione al ribasso sul nostro titolo, ovviamente manovrata dai fondi statunitensi o comunque stranieri e chi crede che questa svalutazione sia il prodromo per un acquisto o un partenariato diretto verso BMPS.

Difficile capirci qualcosa senza avere in mano documenti e bilanci probanti.

Di una cosa v'è certezza e cioè che il peso delle "sofferenze", cioè dei crediti a contenzioso, è ancora ad un livello che mette i brividi. Si tratta di 45 miliardi lordi di "crediti problematici" che al netto diventano circa 23 miliardi, visti gli accantonamenti effettuati per oltre 20 miliardi.

Mi risulta che sia stato presentato un piano di cessioni di tali crediti per circa 6 miliardi e insomma si comincia a smobilizzare e quindi in parte a rientrare.

Quando poi si maneggiano argomenti delicati come i numeri di una Banca dietro la quale ci sono investitori, clienti ed un  numero significativo di lavoratori, bisognerebbe usare un minimo di cautela. Insomma accanto al valore di borsa che è sceso sotto i 3 miliardi, c'è una Banca Monte dei Paschi che vanta un patrimonio netto di quasi 10 miliardi e mezzo.

Certo la picchiata del titolo pone qualche interrogativo, ma non si può sottolineare questa senza ricordare il dato patrimoniale.

Tra l'altro, fa bene l'azionista del Monte Alessandro Falciai ad affermare come i requisiti patrimoniali richiesti dalla BCE sono del 10,2%, mentre la Banca, ex Senese purtroppo, si attesta sul 12%.

Ah...lo stesso Falciai, parlando della Banca, mette l'accento su di un peccato nella comunicazione, sia finanziaria, sia istituzionale, che deve essere migliorata.

Si faccia sentire in Consiglio, allora, io, al massimo, posso affibbiarli un quattro meno meno, ma non posso tirare per la giacchetta Viola o il Presidente.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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