Il balzo in avanti del Monte dei Paschi è per certi aspetti impressionante
Il balzo in avanti del Monte dei Paschi è per certi aspetti impressionante se torniamo con la mente alla crisi del 2010 e ai rischi immani corsi a seguito dell'acquisto incauto di Antonveneta che avevano di fatto portato il Monte sul crinale della bancarotta.
La cura imposta da Luigi Lovaglio ha avuto effetti che non è un azzardo definire miracolosi.
L'aumento di capitale appoggiato dal Mef ha avuto un esito felice ma determinante è stata la cura dimagrante che ha visto uscire in un amen oltre 4.000 dipendenti e la chiusura di tanti sportelli nell'era dell'home banking e dei servizi bancari on line.
Un concreto segnale di ottimismo e di ritrovata solidità viene senza dubbio dal bando di concorso senza limiti di età per 300 posti di lavoro che si chiuderà il 23 aprile. Migliaia le domande finora pervenute ad ulteriore conforma di come BMPS sia tornata ad essere una Banca competitiva sui mercati finanziari.
Anche le cinque sigle sindacali dei coordinamenti nazionali del Gruppo Mps hanno accolto con favore la svolta visto che dopo i sacrifici sostenuti dai lavoratori negli anni delle vacche magre si prospetta adesso il ritorno ad una ''normalità'' che pareva smarrita.
La rete ha comunque tenuto ed ora grazie anche al contributo di nuove energie si prospetta un possibile rilancio.
Vedremo se il Monte sarà favorevolmente coinvolto nel famoso ''terzo polo'' ma io resto convinto che il new deal di Lovaglio e del nuovo Consiglio possa tenere comunque in piedi il Monte anche stando da solo.
Roberto Morrocchi
