Intanto si può pretendere la massima trasparenza in tutti gli atti.
Il "vecchio" (ipse dixit) professor Mario Ascheri tira le orecchie agli amministratori della città e chiede l'autoestinzione della Fondazione Monte dei Paschi. Insomma, ci va giù con mano pesante, anche se il suo documento si regge su tanti spunti che sembrano ad occhio, ma solo ad occhio, più leggeri.
Mischia - e non capisco la motivazione - la situazione debitoria del PD locale con il bilancio in deficit del Comune e della Siena Parcheggi (...che si regge e bene sulle sue gambe!) e constatato che bussano alla porta lavori urgenti e per certi versi non più procrastinabili su strade, scuole, monumenti, mura, bottini e via discorrendo trova paradossalmente una possibile "exit strategy" nella autoestinzione della Fondazione.
Chi mi segue sul mio Block notes sa che nutrivo tanti dubbi sulla necessità di spendere patrimonio per partecipare all'ultimo aumento del capitale della Banca.
Anche io avevo fatto balenare la possibilità che al posto della Fondazione "bancaria" si costituisse una nuova Fondazione per Siena che, partendo con un patrimonio non disprezzabile, si impegnasse su tre-quattro progetti credibili e realizzabili in grado di proteggere e riqualificare, se del caso, la nostra città.
Si è scelto una strada diversa...il Presidente Clarich e i membri del Consiglio hanno promosso l'aumento e si sono affidati un nuovo Direttore Generale, il Provveditore Davide Usai, dai numeri e caratteristiche, sulla carta, di assoluto prestigio, andando a redigere nel contempo un Documento Programmatico Strategico Pluriennale per il triennio 2016-2018.
E' questo un documento pieno zeppo di buone intenzioni, tanto da rischiare di sconfinare, a volte, nel libro dei sogni, ma è un fatto che costituisca, se non altro, una rottura con il recente passato, eludendo elargizioni a pioggia, spesso inutili, se non dannose, puntando ad un ruolo di cogestore dei progetti finanziati, con una precisa funzione di supporto alle realtà istituzionali o private del nostro territorio.
Le linee programmatiche si muovono su binari precisi: Sviluppo Locale, Arte e Cultura, Ricerca Scientifica, Welfare (il mondo del volontariato, la famiglia...).
Un occhio di riguardo al Santa Maria, alla Chigiana, alla costituzione di un polo biotecnologico, a braccetto con la Fondazione Toscana Life Sciences (...dopo aver decretato, però, il fallimento della Siena Biotech), lo Sviluppo Sostenibile (Carbon Free e Smart City), voglio sperare...in accordo con il nostro Ateneo, per chiudere su Autonomia e benessere delle persone.
Insomma un Documento Programmatico ambizioso che avrebbe bisogno però di una massa liquida molto più cospicua di quanto il Bilancio in fieri del 2015 ci prospetta.
Staremo a vedere, ma è chiaro che per valutare la fattibilità di alcuni capisaldi del Programma tutto si può fare, meno che invocare la "autoestinzione" della Fondazione medesima.
Magari si può pretendere la massima trasparenza in tutti gli atti, verificando che i vertici della Fondazione attuino il metodo della partecipazione e mettano le gambe al modello relazionale fra la loro Istituzione e tutte le altre realtà della città. E non si chiede troppo!
Roberto Morrocchi