BLOCK NOTES: FONDAZIONE MPS DA "RIFONDARE"

News inserita il 25-02-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Lo Statuto andrebbe rivisto e soprattutto ridisegnata la “governance”.

Si torna a parlare della Fondazione Monte dei Paschi. E' un fatto che quando si scende ad appena l'un per cento, sulle sorti della Banca l'influenza si fa del tutto trascurabile. Ai minimi termini.

Non è sbagliato ripensare, con serietà e conti sotto la lente, alla sua funzione statutaria.

Già un anno fa avevo presentato ai miei quattro lettori una mia idea, e cioè che la Fondazione dovesse essere slegata definitivamente dalla sorte della Banca e "rifondata".

A suo tempo ho parlato di una Fondazione Siena e resto convinto, ora più che mai, che sarebbe una soluzione adeguata alla nostra città. Non è un segreto che la Fondazione navighi a vista con una disponibilità finanziaria che si aggira sui 650 milioni di eurini. In massima parte immobilizzati in operazioni finanziarie che poco hanno a che fare con i suoi doveri istituzionali, mentre la liquidità corrente è sui 60 milioni.

Se ha un senso mantenere un personale indispensabile a far muovere la Fondazione, rivedendo comunque, con attenzione, i numeri dello stesso, non ha invece alcun senso che accanto ad un Presidente e ad un Direttore Generale lautamente retribuiti, si debbano contare Consiglieri che si "mangiano" indennità annuali di un certo peso e che quando si mettono a sedere per svolgere le loro mansioni consiliari vengano spesati con un gettone lordo di 1.200 euro a seduta.

Per esempio i Consiglieri del nostro Ateneo e del Comune sono per legge pagati 70 eurini lordi a seduta, pur rischiando spesso e volentieri di essere chiamati a rispondere, in prima persona, per esempio dalla Corte dei Conti, delle loro scelte e responsabilità.

Insomma, lo Statuto andrebbe rivisto e soprattutto ridisegnata la "governance".

Senza falsa demagogia, basterebbe un valido Presidente, remunerato al massimo con 24.000 euro, mentre il Direttore Generale, il vero timoniere della Fondazione, potrebbe restare sui livelli attuali, ma tenuto a rispondere, insieme al Presidente, di anno in anno del suo operato e dei risultati conseguiti. E in caso di errori e non oculati investimenti, rimandato a casa a...studiare.

I Consiglieri? Ne bastano sette, insieme all'obbligatorio Collegio dei Revisori dei conti.

Ma mentre per i Revisiori ci sono parametri di legge precisi i Consiglieri potrebbero prestare la loro opera, eliminando l'assurda indennità e con un gettone di presenza pari a quelli di un Consigliere Comunale. I Sette Consiglieri dovrebbero essere scelti, sulla scorta di un curriculum vitae, magari pubblico, probante, e se me lo passate, per meriti acquisiti sul campo. Sarebbero chiamati a rappresentare l'intero territorio Senese e le Istituzioni, vedi la Camera di Commercio che rischiano di essere estinte.

Leggo che è a rischio l'attività futura della nostra Biblioteca degli Intronati, visto che verrà a mancare il contributo assicurato dalla estinta Provincia e poi dalla Regione, che da questo orecchio non ci sente.

Ecco una Fondazione tutta Senese avrebbe il compito, accanto al Comune e mai surrogandosi alle sue precise e precipue responsabilità, di trovare una via d'uscita ad una crisi che per me ha dell'incredibile.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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