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RETE CIVICA SISOLIDAL: "SIENA, SCONCERTATI PER LA SITUAZIONE DEI MIGRANTI"

News inserita il 21-05-2024

La Rete Civica SiSolidal, coordinamento di associazioni di volontariato che assiste migranti e persone indigenti a Siena, lancia un grido d'allarme sulle condizioni precarie in cui versano decine di persone nella città. In un comunicato stampa, l'associazione esprime "sconcerto" e "amarezza" per le difficoltà persistenti nell'accogliere e garantire un'assistenza dignitosa, nonostante gli sforzi profusi. Di seguito, i punti salienti del comunicato:

Di seguito il comunicato di Rete Civica SiSolidal:

La Rete Civica SiSolidal si unisce allo sconcerto espresso dalla Consigliera Anna Ferretti in Consiglio Comunale, e continua a far fronte all’accoglienza dei migranti e delle persone in stato di indigenza presenti a Siena.

I volontari, le volontarie e le associazioni che la compongono sono estremamente amareggiati, provati nelle energie e nelle finanze dalle lungaggini che si stanno verificando per mettere in sicurezza i cittadini stranieri e quelli residenti.

Nel 2022 avevamo una media di 60 giovani nel parcheggio della stazione, da assistere completamente con il solo sostegno della Caritas. Nel 2023 c’erano circa 30 giovani nel parcheggio di San Marco, oggi, nel 2024 ne abbiamo 32 nel parcheggio di via Mascagni. Questo in aggiunta ai dormitori Caritas che, dal novembre 2022, sono sempre stati pieni, con una media di 30 persone.

Ringraziamo Comune di Siena e Società della Salute che, allora, misero a disposizione tre bagni Sebach consentendo al dormitorio di poter aprire, come misura di emergenza. Rimangono però, a oggi, gli unici presidi igienici per 60 persone, insieme alle 3 docce messe a disposizione dal volontariato non governativo.

Sono evidentemente insufficienti a garantire la salute, la dignità e il decoro dei richiedenti asilo e della città. Se, come intervento di emergenza , ha avuto la sua funzione, da tempo sosteniamo che Siena necessita di bagni, spogliatoi e docce pubbliche, ospitando ogni anno 2.000.000 di turisti e circa 170 migranti . Questi turisti spesso non soggiornano dentro le mura e necessitano di lavarsi, a volte cambiarsi, e usare i bagni. I fasciatoi per bambini sono inesistenti. Le lamentele sono molte, da anni, anche perché gli esercenti vengono così costretti a supplire il necessario. Va bene anche a pagamento, purchè indigenti e senza tetto vi possano accedere con gettoni pre-forniti.

I dormitori Caritas non sono residenze, servono per contenere le emergenze. Ma cessano di sostenerle se sono costantemente pieni. Inoltre non ci sono spazi per cibo, abiti, articoli di igiene necessari ai lungo- residenti che si trovano a dover ammassare le loro cose.

Il cibo è una necessità primaria. È possibile che nelle mense scolastiche, comunali, ospedaliere non ci sia eccedenza da non sprecare? Le necessità primarie di chi è su un territorio sono responsabilità istituzionali. Non possono essere scaricate interamente sul volontariato non governativo. La solidarietà e la redistribuzione delle risorse sono principi di civiltà prima che di carità.

Se la Prefettura non è in grado di prendere velocemente in carico l’ex scuola di Montalbuccio e utilizzarla per le necessità locali, che la riconferisca al Comune che la usi per solidarietà. In questo caso ci auguriamo che si risolva a fornire soccorso alle persone straniere indigenti accoglienza nei CAS, dove ci sono molti posti liberi per effetto delle revoche.

Mentre alcune istituzioni si attrezzano per il passaggio da emergenza a fenomeno da gestire in continuità, come Unisi, Unistrasi, Licei e Presìdi educativi, affiancati da volontariato non governativo importante religioso e laico, non è spiegabile il ritardo crudele di altre istituzioni responsabili dello stato di chi insiste sul proprio territorio.

Dare soccorso è un obbligo legale e morale. Nulla può assolvere da questa responsabilità. Nonostante il tavolo di coordinamento istituzionale sia un passo apprezzato ed importante, adesso è il momento di velocizzare il passaggio da misure di emergenza a governo di una componente strutturale ormai nota.

Rete SiSolidal

La Rete Civica chiede un impegno maggiore delle istituzioni per affrontare questa situazione sempre più strutturale, passando da misure di emergenza a soluzioni di lungo periodo. L'appello è a fornire strutture e servizi adeguati per l'accoglienza, non scaricare interamente l'onere sul volontariato e garantire il soddisfacimento dei bisogni primari di chi si trova in stato di indigenza sul territorio.

 

 

 

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