Il 12 ottobre 2015 inizierà avanti al Tribunale Penale di Milano la fase preliminare del giudizio sulla gestione del Monte dei Paschi di Siena i cui ex vertici, all’insaputa degli azionisti e dei clienti dell’istituto di credito, decidevano di porre in forte pericolo la liquidità di una delle banche più antiche d’Italia.
I capi di imputazione proposti dal Pubblico Ministero parlano da soli della gravità delle condotte poste in essere dagli ex dirigenti della Banca e vedono come persone offese decine di migliaia di azionisti che hanno subito ingenti perdite patrimoniali come diretta conseguenza della netta svalutazione delle azioni dell’istituto.
Com’è noto la Procura della Repubblica di Milano ipotizza che alcuni degli ex vertici dell’istituto di credito senese, agendo in concorso tra loro con l'intenzione di ingannare i soci e il pubblico ed al fine di conseguire per se e per altri un ingiusto profitto, abbiano manomesso i bilanci, le relazioni e le altre comunicazioni sociali previste dalla legge di Banca MPS, dirette ai soci ed al pubblico, esponendo fatti materiali non rispondenti al vero, nonché omettendo informazioni la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della banca.
Tali gravi colpe sono state più volte denunciate dal Movimento 5 Stelle e dal Codacons in occasione delle assemblee dei soci di Mps che si sono succedute in questi anni (al punto che il Codacons è stato citato in giudizio per diffamazione dai dirigenti della banca per aver affermato le stesse tesi sostenute dalla Procura di Milano nel procedimento), chiedendo che la Magistratura facesse luce su quanto accaduto e che, oltre a condannare i responsabili, si arrivasse a risarcire migliaia di italiani, anche piccoli o piccolissimi risparmiatori, che avevano con fiducia investito i propri risparmi nelle azioni della banca senese confidando nella veridicità di quanto descritto nei bilanci dell’istituto.
Movimento 5 Stelle e Codacons – protagonisti oggi di un incontro che ha visto coinvolti il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi e il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio - si ritrovano di comune accordo a rivolgere un appello agli azionisti di Monte dei Paschi di Siena, affinché facciano valere i propri diritti e si costituiscano parti civili nel procedimento penale che inizierà il 12 ottobre, usufruendo dell’iniziativa giudiziaria e del supporto logistico e difensivo che il Codacons ha posto in essere per far ottenere ai soggetti danneggiati il giusto risarcimento del danno subito.
Le modalità per poter aderire all’azione risarcitoria sono pubblicate sul sito del Codacons alla pagina:
e sui canali del Movimento 5 Stelle.
"Nella vicenda Mps ci sono ancora troppe ombre, a cominciare dal presunto suicidio del capo della comunicazione David Rossi, su cui il M5S ha acceso pochi giorni fa un faro con un'interpellanza alla Camera. In un'epoca in cui il capitale finanziario mondiale tende a riprodursi senza regole e senza rispetto per la vita e il risparmio delle persone, quella di Monte Paschi è una storia globale, ma anche molto italiana, in un incrocio di pirateria contabile degli ex vertici dell'istituto e carenza di vigilanza da parte dei regolatori. Ora è il momento di fare giustizia, per quanto possibile, a favore dei piccoli azionisti truffati da una gestione attenta solo alle esigenze delle solite oligarchie" – ha dichiarato il M5S.